#Info studenti

Niente voto all'estero per gli studenti Erasmus

5 febbraio 2013

Protesta studenti Erasmus su Facebook

Nel comunicato finale del 22 gennaio il Consiglio dei ministri afferma: "La discussione ha posto in evidenza delle difficoltà insuperabili: anzitutto di tempo e di praticabilità e, soprattutto, di costituzionalità nel selezionare unicamente gli studenti Erasmus, come nuova categoria di elettori temporanei".

 

Gli studenti impegnati nel progetto Erasmus non possono beneficiare del voto per corrispondenza poiché questo è previsto solo per coloro che si trovano all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali (secondo quanto afferma il Decreto-Legge del 18 dicembre 2012, art.2), che tradotto vuol dire: i militari sì, gli studenti no.

Intanto sul web si scatenano le reazioni inferocite di quei 25.000 studenti sparsi per l’Europa. Il terreno comune è rappresentato dai maggiori social network. La pagina Facebook, creata da Valentina, una studentessa trentina in Erasmus a Bath, Regno Unito, ormai conta migliaia di fan. Su Twitter imperversa l’hashtag #iovogliovotare e su Vimeo il video in cui si vede un ragazzo schiaffeggiato ripetutamente e lo slogan recita: “Gli schiaffi della democrazia te li porti anche all’estero”.

Molti  studenti non possono permettersi le spese di viaggio per tornare a votare nei loro comuni di residenza. Alcuni atenei privati hanno deciso di farsi carico del rimborso dei titoli di viaggio: ovviamente questo provvedimento non può che intensificare le differenze sociali tra gli studenti (tra chi frequenta un’università pubblica e chi no) e minacciare il principio democratico insito nel diritto di voto.

Protesta studenti Erasmus su Facebook

Così molti giovani hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica Napolitano per far valere i principi della Costituzione sulla decisione del consiglio dei ministri. "Per questo ci rivolgiamo lei – cita la lettera – che ha ribadito più volte di credere in noi, nei giovani, negli studenti. Ci dimostri che abbiamo ragione a crederci ancora, ci faccia votare". Intanto gli studenti non demordono: dopo una petizione indirizzata al Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, organizzano delle votazioni simboliche nelle città europee dove risiedono gli studenti esclusi dalle prossime elezioni (ecco la pagina Facebook).

Infine, giusto per capire come 25 mila voti possano essere decisivi, è sufficiente dare un’occhiata a un passato recente: nelle elezioni politiche del 2006 la coalizione del centrosinistra, guidata da Prodi, vinse proprio per circa 24.000 voti rispetto alla coalizione del centro-destra capeggiata da Berlusconi.

Voi cosa ne pensate?

Bisognerebbe permettere agli studenti di votare anche dall’estero? È giusta la decisione del Consiglio dei ministri? Napolitano può fare qualcosa?

PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo