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A pranzo con l'anoressia. La storia di Alice e Federica

6 marzo 2015

L’anoressia è uno stadio tra la vita e la morte, dove la normalità non è neanche un vago ricordo…dove l’esistenza è una lotta contro quella vocina stronza che ti dice “Federica, non mangiare”. Ammesso che quella lotta ci sia, che ci sia la forza per combatterla. Perché in quei momenti è il mostro che si impossessa di te, è lui che decide per te…tu soccombi, impotente.

Alice e Federica hanno deciso di raccontarci la loro storia, di scavare nell’anima del diavolo e scagliare la morte contro il muro. 22 e 19 anni, sono state dimesse da poco dalla clinica che ha permesso loro di riabbracciare la vita. Le abbiamo incontrate per saperne di più, per capire cosa vuol dire, per affermare la speranza che esorcizza la prima causa di morte delle ragazze tra i 12 e i 25 anni e che oggi, solo in Italia, affligge 200000 persone. Il problema non è col cibo, è con se stessi.

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FEDERICA: Te l’ho detto mille volte, non hai scelto di diventare anoressica

ALICE: Non è una scelta, è una malattia

FEDERICA: E’ una malattia, ci si ammala, ci si cura, si può morire di anoressia ma si può anche guarire

ALICE: Ma si può anche scegliere la vita!

FEDERICA: Io lo dico, cioè, fino a quest’estate il mio obiettivo era quello, finire in una tomba sotto terra e morire anoressica

ALICE: Sì, ma anche il mio!

FEDERICA: Non mi vergogno a dirlo adesso

ALICE: O comunque quando mi dicevano: “Alice, se non prendi gli integratori e continui a buttarli nel cesso, finisci in Medicina col sondino” – e io dicevo “Magari!”. È tutta una ricerca d’attenzione che però non…

FEDERICA: Perché tu non sei abbastanza per te stessa alla fine

 > Quali conseguenze ha avuto questa malattia sulla tua vita sociale?

ALICE: Per me 6 mesi fa era impensabile mangiare con persone sconosciute. Ti invitano per un aperitivo e non ci vai perché devi mangiar e bere

MAX: non vuoi neanche bere?

ALICE: io non volevo bere perché l’alcol ha calorie

MAX: però puoi bere l’acqua…

ALICE: No, l’acqua si! Però c’è gente che non beve neanche l’acqua

FEDERICA: Chi non beve l’acqua penso che lo faccia per disidratarsi

MAX: Ah, e quindi ti cala il peso?!

ALICE: Sali sulla bilancia, vedi il peso scendere, poi appena bevi un bicchiere d’acqua…

MAX: Si, istantaneo…

ALICE: Infatti la tecnica che la maggior parte delle anoressiche adottano prima di entrare dalla dietista è bersi un litro d’acqua così hanno preso un chilo anziché perderlo…

MAX: I tuoi cosa dicevano?

ALICE: Mio papà…non vuole…crederci…lo capisce, non so come spiegarlo… ”Adesso andiamo, facciamo una visita dal nutrizionista, le dà una dieta e si risolve tutto”…invece si è risolto che ho perso altri 20 chili…

> Perchè decidi di non mangiare?

FEDERICA: All’inizio era partita con un “Sono sovrappeso, voglio perdere peso”. Ho iniziato a togliere tutto e lì mia madre si è resa conto, mio padre invece è andato avanti a credere che fosse una presa di posizione mia, un capriccio e non una malattia.

FEDERICA: “La voce dell’anoressia” - noi la chiamiamo così perché alla fine è come se ci fosse una vocina stronza che ti parla e ti dice quello che, secondo lei, dovresti fare. E’ una lotta tra due personalità. Adesso io ho imparato almeno a contrastarli questi pensieri. La mia testa mi dice: “No, ma, Federica, perché la fetta di torta?” Magari hai mangiato a colazione “un biscotto di più…” cioè cose del genere…

MAX: Perché la paura è quella di ingrassare…di un chilo?

FEDERICA: Sì…

ALICE: Sì! Io ti dico: io mi vedevo come mi vedo adesso come quando pesavo 40 chili…

FEDERICA: 20 chili fa mi vedevo forse più grassa di adesso

ALICE: Anch’io!

FEDERICA: Quando ti ammali di anoressia subentra la dispercezione ottica. Nel senso che tu ti guardi allo specchio ma non vedi come sei, come sei veramente. Mentre le persone che passano per strada magari ti guardano e ti dicono “Che schifo, ti si vedono tutte le ossa!”, tu gli dici “No, io mi vedo grassa”. Può anche essere dispercezione tattile. Nel senso che io, dei giorni, arrivo a casa e dico “Mamma, sto esplodendo nei pantaloni”. Lei mi prende e mi guarda “Ma, Federica, ti son larghi ‘sti pantaloni!”

ALICE: La paura di ingrassare c’è sempre, però… va be’, amen! Se son lì di fronte a una fetta di cheesecake e ne ho voglia…anche se aumento di un chilo...c’è qualcosa da toccare almeno! Sentirsi dire dal proprio ragazzo “Mi fai schifo” non è bello...perché prima aveva qualcosa da toccare e poi proprio non poteva toccare perché se no lo toccavo io a mazzate…c’è anche quel risvolto, che poi non te ne frega più niente di nessuno…Anche col mio ragazzo, lo ringrazierò davvero a vita…Lui è venuto qua, quando io non lo guardavo neanche, né un bacio, né un abbraccio, né niente di niente…a 22 anni…lui m’ha detto sempre “Io ho conosciuto un’altra Alice. Io so che questa non sei tu, c’è un mostro che si è preso possesso di te, io sono lì che ti aspetto”

> Come si guarisce?

ALICE: Io mi ricordo una frase dei miei genitori che mi hanno detto “Alice, per guarire, devi star male” Ci stai male, però dici “Io mi sono affidata a questo posto (la clinica, ndr)? Questa è l’unica via che mi porta alla vita. Se voglio restare fuori, là vado a finire…sotto terra."

Se vuoi lasciare un commento o raccontarci la tua storia, scrivici a redazione@scuolazoo.it

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