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Riforma Buona Scuola: si diventa prof vincendo concorsi o pagando

26 gennaio 2017
Una delle migliori riforme della Buona Scuola è proprio questa: dal 2020, gli insegnanti saranno assunti solo tramite concorsi, indetti ogni due anni e i posti saranno corrispettivi al bisogno di professori nelle scuole pubbliche. Questo decreto, dovrebbe, in teoria, mettere in ordine tutto il sistema di assunzioni riguardanti i professori di classi medie e superiori. I vincitori, successivamente, affronteranno un percorso di formazione retribuito totalmente dallo Stato che aumenterà fino ad arrivare a ricevere un compenso di 34.400 euro per 12 mesi al terzo anno di formazione, uguale ad un normale stipendio di un supplente annuale.  Dopo ciò, premesso che l'ultimo esame in presenza di una commissione composto da tutor scolastici e professori universitari sia superato, i fortunati vincitori otterranno la cattedra.

Assunzione insegnati: problematiche in merito

Si apre però un grande problema riguardante gli insegnanti delle scuole private, perché, come abbiamo detto, la riforma prevede che il percorso di formazione di quest'ultimi sia sostenuto interamente dallo Stato; questo però non può valere per i professori delle scuole paritarie poiché l'articolo 33 della costituzione riconosce il diritto di istituire scuole private purché "senza oneri per lo Stato". Dunque, gli aspiranti insegnanti delle scuole private potranno seguire i corsi di formazione a loro spese. In più, anche coloro che verranno bocciati, potranno seguire i corsi, a patto che, come gli insegnanti delle scuole paritarie, paghino loro le spese che comporta tutto il corso.  La relatrice del provvedimento Manuela Ghizzoni, difende questo decreto sostenendo che non per forza alle scuole paritarie si indirizzeranno coloro che non saranno stati ammessi al concorso, ma anzi, afferma che, chi sceglierà di insegnare in una scuola privata, lo farà perché crede in quel progetto scolastico. Vi è però un altro rischio. Nel caso in cui, un insegnante, precedentemente bocciato, ottenga il diploma di specializzazione a spese proprie, potrebbe rivolgersi al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) chiedendo al giudice di poter essere introdotto in un percorso di tirocinio della scuola pubblica, questo creerebbe ancora più scompiglio in un sistema già complicato da gestire. E voi? Pensate che con questa nuova riforma finalmente gli insegnanti saranno più competenti?
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