Ad uno studente di Chieti è stato rubato un computer portatile. Fino a qui la faccenda potrebbe sembrarvi un "normale" caso di furto. Probabilmente sarete un po' dispiaciuti, forse un po' arrabbiati che cose così accadano troppo spesso, ma la questione è un po' più complicata e triste di quello che potrebbe sembrare.
Quel computer portatile significava tanto per quello studente, un modo per sentirsi come tutti gli altri, un modo per studiare come i suoi compagni di terza media che non hanno il suo stesso problema: essere nato cieco, senza la possibilità di vedere ciò che lo circonda, i volti delle persone care e le parole stampate su un libro normale.
Quel computer portatile gli era necessario ed era stato adattato alle sue esigenze, con una tastiera particolare e un sintetizzatore vocale che potesse leggere per lui. Gli avrebbe permesso di affrontare l'esame come gli altri, senza essere facilitato, ed invece il computer portatile sembra essersi volatilizzato, preso da qualcuno che probabilmente non aveva la minima idea di quale grande aiuto rappresentasse quel computer portatile per lo studente, ma che ne aveva ben presente il valore economico.
I genitori sono intristiti dell'accaduto e preoccupati perché non sanno ancora come il loro figlio potrà affrontare l'esame di terza media. Intanto pensano a come poter recuperare un altro computer portatile, con l'amarezza in bocca che solo questioni come queste lasciano.
E voi come la prendereste se capitasse a voi? Avete compagni che soffrono di cecità e che usano questi tipi di computer? Scrivetecelo nei commenti qui sotto!
