Il digitale: rende davvero la scuola più “facile”?

Negli ultimi anni abbiamo sentito tanto parlare di digitale nella scuola (per saperne di più sull’ “educazione digitale” leggi anche questo articolo ): a partire dai badge, alle lavagne interattive fino agli e – book. Tutto sembrava rendere la scuola più divertente, più facile e addirittura più trendy.

Finalmente l’Italia sembrava aver fatto grandi passi avanti, adottando un giusto atteggiamento rispetto all’educazione, come nei paesi dell’Europa del Nord dove si dice che i giovani quasi non conoscano più i libri cartacei, ma che vadano a scuola con il tablet sotto braccio. Eppure in questi giorni di inizio anno scolastico in Italia la scuola digitalizzata ha mostrato i suoi aspetti peggiori e di non essere per nulla “avanti” come ci aspettavamo.

I primi problemi infatti sono sorti proprio a Roma dove molti dei ragazzi che dovevano ritirare i libri dalle librerie grazie a pin, password o codici ricavati da siti internet legati alla scuola frequentata o al Miur non hanno potuto ritirarli poiché il codice risultava sbagliato o non combaciante con il giusto libro. Inoltre, i problemi non sono solo sorti per l’acquisto dei libri, ma anche per altre questioni : molte famiglie, che già si trovano in condizioni economiche instabili, per esempio, stanno trovando molte difficoltà ad ottenere quello che è il codice per poter avere delle agevolazioni sui prezzi dei libri, ovvero sui tanto utili “buoni – scuola”, che da quest’anno peraltro sono stati ancora ribassati e sono disponibili per ancora meno famiglie degli anni passati.

Si è così pensato di posticipare la data di scadenza delle domande per poter ottenere i desiderati codici, ma una domanda ci passa per la testa : siamo sicuri che tutti questi computer ci rendano la vita (scolastica e non) più facile? O alla fine non facciano altro che aumentare il nostro stress?