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Scuola e precari: il governo vuole assumerne 80 mila

13 ottobre 2016

I precari rimasti fuori nel corso dei primi due anni di assunzione della Buona Scuola sono 80 mila. Saranno proprio loro uno degli oggetti principali della Legge di bilancio da presentare entro il 15 ottobre - fra pochi giorni - e da approvare prima del 4 dicembre.

Tale Legge dovrà tenere conto di due fattori: da un lato si incrocia con le tredici leggi delega che dovranno essere consegnate sul tema del rafforzamento dell'infanzia; dall'altro, invece, se al giorno d'oggi su 750 mila docenti, 120 mila hanno più di 60 anni, nei prossimi decenni si assisterà a un grande ricambio generazionale.

Matteo Renzi, in vista del Referendum costituzionale, sta cercando di riconquistare la fiducia di tutti quei precari che sono stati delusi all'interno dell'universo scuola, cercando, in particolare, nuovi spazi per i docenti che si piazzano in seconda fascia.

Da questo momento dovrebbe partire, dunque, una fase transitoria per i precari che dovrebbe portare, nel corso di un triennio, a una definitiva - si fa per dire - stabilizzazione. Si può aggiungere che i docenti appartenenti alla seconda fascia sono, nella maggior parte dei casi, molto specializzati, non solo grazie all'abilitazione e a tirocini formativi universitari, ma soprattutto per l'esperienza diretta sul campo.

Le modalità attraverso le quali i docenti precari saranno selezionati e assunti non è ancora chiara: l'unico dato certo è che si cercherà di separare la fascia dei professori di medie e superiori - dove il numero delle cattedre disponibili è superiore a quello dei docenti - da quella di elementari e scuola dell'infanzia, dove invece l'offerta disponibile è nettamente inferiore rispetto al numero di aspiranti insegnanti.

Il Governo sta cercando di fare in modo che, di questi 80 mila precari, almeno 25 mila - 5.ooo dei quali destinati al sostegno - siano assunti attraverso questa Legge di bilancio, ma il braccio di ferro tra Renzi e il Ministero delle Finanze si sta protraendo più del previsto. L'impegno, ad ogni modo, sembra essere concreto considerato anche il fatto che il Miur ha messo a disposizione 200 milioni di euro da investire in assunzioni. Vedremo prossimamente quale sarà l'esito, ma soprattutto le tempistiche.

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