#Info studenti

Sindrome di fine di un’era

31 gennaio 2017
A mente fredda. Così ho voluto scrivere quest’articolo. Senza hashtag, senza slogan, solo mettendoci del mio. Oggi sono uscite le materie che riguardano la Maturità 2017. Da oggi gli studenti nati nel 1998 saranno gli ultimi a formulare ipotesi, creare schemi e fare previsioni sulla terza prova, meglio nota al pubblico come “quizzone”. Questo sarà l’ultimo anno dove ogni studente dovrà arrancare, sudare e lottare con tutte le sue forze per avere la sufficienza in tutte le materie, anche in quelle più rognose. La tesina. La cara vecchia tesina dal sapore agrodolce si avvia a diventare roba da annali. Eppure il ministro della capigliatura red velvet Fedeli ha confermato, ai microfoni dei giornalisti de “Il Sole24Ore” che "l’esame di maturità non sarà più facile. Certo, si sono ridotte a due le prove, ma la seconda potrà essere multidisciplinare. L'esame sarà così più semplice nelle modalità, ma questo non vuol dire più facile". Le crediamo? Per adesso possiamo solo dire che serpeggia tanto dispiacere, soprattutto per chi non farà parte di questa “rivoluzione” e per chi si sente danneggiato da una maturità che porrà in evidenza più gli aspetti pratici che quelli studio-mnemonici. In tutta sincerità, sono uno di quei ragazzi che quest’anno dovrà affrontare il fatidico esame di Stato e proprio per questo ho voluto attendere un po’ prima di scrivere qualcosa. Penso che la “nuova” Maturità 2018 abbia alcuni aspetti positivi ma anche altri negativi. Di positivo c’è il fatto che l’odiato quizzone verrà abolito e che, conseguentemente, ci sarà una prova in meno da svolgere, diminuendo notevolmente i tempi. Sono d’accordo anche riguardo al fatto che una sola insufficienza non debba precludere l’accesso all'esame; in fondo un allievo che ha intrapreso un percorso di studi linguistici è (quasi) ovvio che abbia difficoltà nelle materie scientifiche. Ma passiamo alle note dolenti, se avere la media del sei complessiva per essere ammessi all'esame potrebbe anche essere giusto, il fatto di contare come valevole la sola presenza alle prove Invalsi valida per l’ammissione senza tener conto del voto sembra un po’ un’esagerazione. Tanto vale abolire anche queste ultime oppure farle valere qualcosa. Inoltre è molto riduttivo trasformare la tesina in un mero rapporto sull'Alternanza Scuola-Lavoro ed è un insulto alle nostre coscienze volerlo far passare come un tentativo di europeizzare il nostro esame di Stato. Per avvicinarci agli altri Stati europei, le riforme da proporre e attuare sono altre. Ma io, in fondo, non sono un esperto di politica. Sono uno di voi, quindi prendete tutto ciò come un’analisi eseguita da un ragazzo del popolo. Posso solo augurare un “in bocca al lupo” a tutti quei ragazzi e quelle ragazze che, come me, affronteranno per l’ultima volta un esame partorito da un vecchio retaggio del sistema di istruzione italiano, senza farci prendere dall'ansia di questa sindrome di fine di un’era. La #RoadToMaturità2017 continua! (ops, scusate un hashtag!)
PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo