#Maturità

Umberto Saba in prima prova? Non perdetevi questi appunti

10 aprile 2015

Giulia, una maturanda ha letto questo nostro vecchio articolo che parla di Umberto Saba come possibile autore della Prima prova di maturità nella tipologia A - Analisi del testo. Così ha pensato bene di raccogliere i suoi appunti su questo autore e di condividerli con tutti noi maturandi! :-) In effetti a pensarci bene Saba non esce dal lontano 2000, ovvero da 15 anni (leggi anche: Prima prova: i temi degli anni passati!)... Ecco cosa scrive:

«Mi è capitato di leggere l'articolo su Saba alla maturità, così ho deciso per la salvezza di tutti noi maturandi (panicoooo!) di rilegare alcuni appunti. :)

Umberto Saba nacque nel 1883 a Trieste, cresciuto dalla madre Coehn e dalla nutrice Peppa Sabaz, da qui il cognome Saba, “Pane” in ebraico. Rinunciò al cognome “Poli” del padre.
Trieste è un punto focale della poetica di Saba, in quanto città di mare, portuale e di cultura “MITTLEUROPEA” ovvero di grande apertura mentale. Trieste era il centro dell'Europa, dei commerci (specialmente quelli provenienti dall'Oriente) e degli incroci culturali (come ad esempio Elias Canetti, proveniente da una famiglia Ungaro-ebrea).
umberto saba prima prova maturita
Saba nel 1903 pubblicò a sue spese “il mio primo libro di poesie”.
Nel 1908 prestò servizio militare a Salerno e a Firenze, venne a contatto con il mondo letterario fiorentino, considerato “allegro”.
Nel 1909 conobbe Carolina Wölfer, sua musa ispiratrice. Si sposarono ed ebbero una figlia, futura sposa di Carlo Levi, grande pittore e scrittore antifascista, con il quale scappa e si rifugia dopo le leggi razziali del 1938.
Saba inoltre, era un convinto irredentista, sosteneva quindi il movimento che voleva italiane le città di Trento e Trieste, che allora erano sotto l'impero austro-ungarico.
Si alleò quindi per la prima guerra mondiale, ma fu considerato inabile alle fatiche.
Soffriva di crisi di nervi e depressione, qui ebbe il primo approccio con la psicoanalisi. Non fu mai inviato al fronte.
Finita la guerra si stabilì a Trieste, dove aprì insieme ad un amico “La libreria antiquaria”.
Le leggi razziali del 1938 obbligarono Saba, essendo ebreo, a fuggire: si rifugiò a Firenze da Montale e a Roma da Ungaretti.
In quel periodo Mussolini aveva come unici alleati Hitler e l'imperatore giapponese.
Gli ebrei non potevano più lavorare.
Nel dopoguerra, Saba viene definito uno dei più grandi poeti NON ermetici, poiché credeva che la poesia dovesse essere per tutti».
PAGA CON

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