Finalmente vado a consegnare sorridendo, ma la soddisfazione dura ben poco. Non mi aspetta un’altra notte prima degli esami, ma una di incubi, domani la giornata si chiama SECONDA PROVA. E per chi frequenta lo scientifico come me, il nome è ancora peggiore: MATEMATICA.
Le benedizioni non basteranno, e forse nemmeno un abbraccio di Gianni Morandi. Ci vuole proprio un miracolo, abbiate pietà di noi!
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17 giugno 2015
Ci siamo. Spumante a mezzanotte, notte insonne, ansia, nostalgia, ho tutto. O forse mi serve qualche penna.. insomma è il 17 giugno. Il giorno della prima prova. La MIA prima prova. E’ un problema il fatto che non ricordi nemmeno il mio nome? E se non mi presentassi? Bè troppo tardi, sono già qui.
Oggi non sono in ritardo stranamente, vado a sedermi controvoglia e mi rassegno al fatto che il mio compagno di banco è un dizionario. Finalmente ecco le tracce: Calvino in prima pagina, i saggi brevi, la Resistenza e Malala Yousafzai.
Ok, ci sono, ho scelto. No aspetta, forse devo cambiare. Fisso il soffitto, il pavimento, il foglio..IDEA! Finalmente inizio a scrivere. Ore dopo, sono circondata da fogli scarabocchiati, mezzo panino avvolto nella carta stagnola e i miei compagni sono ormai impazziti. Qualcuno cambia tipologia, qualcun altro ha la penna scarica, un altro è in bagno da ore e poi c’è chi piange e si dispera. Tutto normale insomma.
Finalmente vado a consegnare sorridendo, ma la soddisfazione dura ben poco. Non mi aspetta un’altra notte prima degli esami, ma una di incubi, domani la giornata si chiama SECONDA PROVA. E per chi frequenta lo scientifico come me, il nome è ancora peggiore: MATEMATICA.
Le benedizioni non basteranno, e forse nemmeno un abbraccio di Gianni Morandi. Ci vuole proprio un miracolo, abbiate pietà di noi!
Finalmente vado a consegnare sorridendo, ma la soddisfazione dura ben poco. Non mi aspetta un’altra notte prima degli esami, ma una di incubi, domani la giornata si chiama SECONDA PROVA. E per chi frequenta lo scientifico come me, il nome è ancora peggiore: MATEMATICA.
Le benedizioni non basteranno, e forse nemmeno un abbraccio di Gianni Morandi. Ci vuole proprio un miracolo, abbiate pietà di noi!
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