#Maturità

#Maturità 2015 Tipologia D RISOLTA: Tema di Ordine Generale

17 giugno 2015

RISOLUZIONE TEMA DI ORDINE GENERALE

Traccia di Italiano svolta dai Tutor di Docsity collaborazione (1)

TIPOLOGIA D. SVOLGIMENTO TRACCIA ^60226493222B8EBC9F5B4D8E34664F22B83C8A56EC1FB8DC16^pimgpsh_fullsize_distr “Prendiamo i nostri libri in mano e le nostre penne”. Dissi “Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.” La pace in ogni casa, in ogni strada, in ogni villaggio, in ogni nazione – questo è il mio sogno. L’istruzione per ogni bambino e bambina del mondo. Sedermi a scuola e leggere i libri insieme a tutte le mia amiche è un mio diritto.” Malala Yousafzai è l’autrice del libro “Io sono Malala”, un racconto autobiografico illuminante, voluto e scritto da una sedicenne, pakistana. Le sue condizioni, a mio avviso, imprigionano e limitano fortemente il “suo” sogno. Prima dell’attentato al pullman di studentesse durante il quale venne colpita, curava un blog per la BBC, grazie al quale era riuscita a denunciare il regime dei talebani pakistani, contrario ai diritti delle donne. Questa vicenda traumatica, da quel momento, si è trasformata in un’arma attraverso cui poter diffondere e “conoscere” le iniquità di cui erano e sono vittime le donne. Nel suo racconto, Malala inizia un viaggio che la porterà a essere insignita del Premio Nobel per la pace, in quanto, rifiutando i meccanismi e le ideologie che sottendono al mondo in cui vive, ha deciso di mettere a rischio la propria vita pur di difendere i diritti, in primis, delle donne pakistane e universalmente di tutte le donne. Come lei disse nel suo discorso di premiazione, la sua storia “è la storia di molte ragazze”, lei è portavoce di tutte le ingiustizie che le donne subiscono per motivi religiosi, politici e culturali. Dal passo considerato, è evidente come il suo anelito è un mondo in cui l’istruzione femminile non sia un’utopia, non sia soltanto “un sogno”, ma una realtà tangibile e soprattutto “accettata”. Infatti la conoscenza e il sapere sono alla base della lotta portata avanti da Malala. Lei è consapevole del fatto che l’istruzione è indispensabile per avviare l’appiattimento delle divergenze di ogni genere tra uomini e donne. Tale cambiamento, proposto e ratificato da molti documenti internazionali, può essere attuato soltanto dalla politica, che in molti casi eclissa l’importanza dell’istruzione come strumento di consolidamento dell’identità dell’individuo e della comunità di cui fa parte. “Sedermi a scuola e leggere i libri insieme a tutte le mia amiche è un mio diritto.”: la riflessione dell’autrice parte dal fatto che nella area geografica in cui vive, in particolare la valle dello Swat, i diritti umani sono calpestati e negati per opportunismo politico; da esso deriva una disinformazione popolare perché come scrisse Calvino “Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.”  Per cui le uniche armi di riscatto, “le più potenti”, sono “i libri” e “le penne”: è la conoscenza dei propri diritti che rende l’uomo capace di difendersi dai sopprusi e dalle ingiustizie. Sono “armi” contro la guerra: “La pace in ogni casa, in ogni strada, in ogni villaggio, in ogni nazione” può essere garantita soltanto in un mondo privo di iniquità, dove ognuno riconosca al suo simile i suoi stessi diritti, dove ogni uomo e ogni donna sventoli il vessillo delle pari opportunità. Antonella D.

Traccia di Italiano svolta dai Tutor di Docsity collaborazione (1)

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