#Maturità

Test di Medicina: ammessi 5.000 ricorsisti, ma ora dove li mettiamo?

31 ottobre 2014

Sono settimane di fuoco, queste, per gli Atenei che devono decidere il da farsi sulle giovani matricole di Medicina: dopo la presentazione dell'istanza di ricorso contro il test di aprile (redatta da 2000 aspiranti camici bianchi di Napoli, Salerno, Bari e Roma Tor Vergata) e la sua accoglienza da parte del Tar del Lazio, il 9 ottobre le scuole di Medicina e Chirurgia si sono viste costrette ad aprire le porte ad altre 5.000 matricole, tutte ammesse con riserva.

I giudici, infatti, hanno accertato le infrazioni commesse in sede di svolgimento del test: molti, troppi compiti presentavano codici alfanumerici ben visibili che, come si può immaginare, violavano palesemente le richieste di anonimato e segretezza concorsuale. "Sì, portare 5.000 studenti in Tribunale è stata una scelta coraggiosa, ma dovevamo far saltare il banco", commenta soddisfatto Bonetti, avvocato dell'Unione degli Universitari, appena uscito dal tribunale. "E' stato un risultato senza precedenti, e questa è l'ennesima prova che il sistema dell'accesso a numero chiuso non è necessario né tanto meno funzionale".

Doctor reading a file

Tuttavia, a fronte delle molteplici grida di giubilo innalzate al momento della lettra della sentenza, numerosissime sono state le proteste. La conferenza nazionale dei presidi delle Scuole di Medicina ha già approvato e inviato al MIUR una mozione all'unanimità per sottolineare l'"inaccettabilità della situazione" e i disagi che deriveranno dal collocamento delle matricole in sovrannumero. "Se dovremo affrontare l'emergenza, saremo costretti a cercare dei locali che presentino una capienza adeguata al numero totale degli studenti ", evidenzia Santo Davide Ferrara, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia di Padova. "Medicina non è di certo una struttura adeguata, dovremo occupare le aule di altre Scuole".

Nel frattempo, la guerra tra gli studenti continua ad infuriare, con tanto di controricorso da parte degli studenti regolarmente immatricolati all'Università di Bari, il Ministero dell'Istruzione si chiude in un religioso silenzio. La Giannini, per ora, non si pronuncia, limitandosi a proporre come unica alternativa l'abolizione del test a partire dall'anno accademico 2015-2016, in vista di una sostituzione dello stesso con il famigerato "metodo francese" (di cui abbiamo parlato qui: Abolizione Test di Medicina: la valutazione avverrà dopo il primo anno): in caso di attuazione, sarebbero quindi ammessi a Medicina tutti gli aspiranti camici bianchi, per poi spostare la selezione in un secondo momento, prevedendo esami più duri alla fine dell'anno.

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