La maturità 2016 è sempre più vicina e l'ansia di moltissimi di noi sta iniziando a salire. Siamo tutti abbastanza disperati, ma c'è chi ha trovato il modo per riuscire a stare tranquillo. Ecco una comoda guida in 5 punti per sopravvivere alla maturità.
- Sapersi organizzare Ormai siamo nel secondo quadrimestre e ogni voto può fare la differenza. Se vogliamo presentarci a fine anno con una buona media, non ci resta che studiare. Ma fare le maratone di studio finali non ha proprio senso. Bisogna rendersi conto di quanto tempo si ha a disposizione e non restare indietro. Vi consiglio di farvi uno schema come il mio per ricapitolare a che punto siete.
- Non aver paura di chiedere aiuto Per sopravvivere a questa maledetta maturità è necessario essere in gruppo. Studiare tutto da soli e non avere la possibilità di confrontarsi con nessuno può rivelarsi estremamente rischioso. Quello che mi sento di consigliarvi è di organizzare le studio con un vostro compagno di classe, trovandovi per ripetere gli argomenti studiati o per fare esercizi. Funziona.
- Attenzione in classe I bei momenti dove ci nascondevamo dietro la barriera di libri per giocare tutta la mattinata al telefono sono finiti. Adesso è necessario seguire attentamente quello che viene svolto in classe, altrimenti vi ritroverete a non aver capito alcuni passaggi. So che questa richiesta può sembrare impossibile, ma è l'unico vero modo per andare bene.
- Scegliere l'argomento della tesina Prima di fare qualsiasi altra cosa, scegliete quale sarà l'argomento della vostra maledetta tesina. Scegliete tesine originali, qualcosa che faccia colpo sulla commissione e che vi piaccia. Ma sceglietela, non portatevi avanti questo fardello ancora per molto.
- Avere le idee chiare Il tempo per pensare a come sarà il futuro dopo la maturità 2016 sta finendo. Non possiamo più permetterci intere giornate a fissare il soffitto immaginando come sarà domani. Dobbiamo riuscire ad organizzarci e a prendere un buon voto a questa maledetta maturità, ricordandosi però che "il 60 non fa paura, il 100 non fa cultura".