
L’indagine è stata svolta da U – Multirank, un’organizzazione indipendente che svolge dal 2013 ( e che svolgerà fino al 2016) il “controllo qualità” di più di 1.200 istituti in più di 83 paesi nel mondo, mostrandone principalmente gli aspetti migliori e peggiori. La U – Multirank valuta gli istituti sotto cinque aspetti: la didattica (ovvero, insegnamento e apprendimento), il trasferimento tecnologico, i rapporti con il territorio, l’internazionalizzazione e non ultima, la ricerca. La U – Multirank valuta questi aspetti attraverso 31 indicatori, a ognuno dei quali viene assegnata una lettera che può andare dalla migliore A alla peggiore E. L’istituto che ottiene più A naturalmente è al top della “classifica” che ne risulta.
Con ben 14 A, una in più rispetto lo scorso anno, quindi il Politecnico torinese ha dimostrato di mantenere il titolo di una delle migliori università del mondo anche quest’anno.
Il Politecnico di Torino è riuscito anche a migliorarsi rispetto allo scorso anno (primo anno in cui compariva nella lista) guadagnandosi un punto in più nella categoria “trasferimento tecnologico”. Marco Gili, rettore del Politecnico, ha voluto sottolineare come questi ottimi risultati derivino dalla buona capacità che la struttura e chi ci lavora hanno adottato nel campo della ricerca e dei metodi d’insegnamento utilizzati con i ragazzi, ma anche attraverso laboratori che hanno permesso al Politecnico di collaborare con altri istituti europei e ottenere dei finanziamenti. Proprio grazie a questi ultimi infatti il Politecnico è stato in grado di guadagnare quella A in più nel campo del trasferimento tecnologico.
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