
É ormai chiaro che nessuno può vantare la stessa dimestichezza che i giovani sfruttano nell'uso dei social network in modo così naturale. Ecco quindi che in questo contesto i ragazzi possono assistere a un ribaltamento dei ruoli, da studenti a insegnanti. Saranno infatti loro a impartire “lezioni di social network” a quegli anziani che ne faranno richiesta.
Sarà sufficiente per loro telefonare alla scuola aderente più vicina e uno studente “specializzato” arriverà a portare i suoi insegnamenti, persino a domicilio.
Il problema non si ferma però solamente a come commentare o twittare: computer, tablet e cellulari rappresentano infatti ancora un ostacolo piuttosto consistente per i nostri nonni. Per questo motivo, i giovani professori saranno disponibili anche a istruirli nell'uso di tali tecnologie, con un orientamento particolare verso i tablet, il cui utilizzo, secondo alcuni recenti studi, appare più intuitivo.
Inoltre, a supporto di questa iniziativa, una ricerca americana condotta dall'Università dell'Arizona e presentata al meeting annuale della "International Neuropsicological Society" ha sottolineato come l'uso dei social network migliori le capacità cognitive degli anziani, aiutandoli a sentirsi anche più inseriti nella società in evoluzione.
Cosa ne pensate voi dell'utilità di questo progetto? Credete che possa ottenere buoni risultati o siete convinti che difficilmente gli anziani si potranno ambientare in questa realtà così giovanile? E soprattutto, come vi rapportereste nella situazione di passaggio da studente a insegnante?
Riccardo Gemma & Simone Cioè