L'Italia è nel suo pieno inverno demografico. L'anno scorso si è toccato il punto più basso in termini di nascite, con soli 399.431 bambini iscritti all'anagrafe, per la prima volta meno di 400mila. Complice la situazione socio-economica del paese, il destino ineluttabile sembra essere quello di un'Italia che farà a meno dei giovani, che a loro volta appaiono meno interessati a mettere al mondo dei figli: lo è solo il 65% degli intervistati italiani tra i 18 e i 35 anni, il numero più piccolo sul resto dei paesi Ue coinvolti nel sondaggio realizzato dalla casa farmaceutica Merck. Per il restante 35 per cento di chi ha risposto il desiderio di genitorialità neppure c'è.
Si dovrebbe indagare sul perché. L’attuale ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha detto che per contrastare la denatalità “serve soprattutto aprire nuovi spazi di libertà per le donne, perché le opportunità di partenza siano pari”. Secondo l'Istat le donne che hanno figli sono mediamente più occupate di chi non ne ha: sono il 72 per cento, contro il 67. Ma in Italia l'instabilità lavorativa è in crescita. E il welfare spesso inconsistente, perché non bastano, a garantire parità, congedi di paternità di pochi giorni e assegni per figli minori. Ecco allora che il desiderio di maternità delle donne cala, minato dalla prospettiva di una vita in salita.
Quello delle culle vuote è un fatto poi connesso ai problemi di fertilità che già si riscontrano e che potrebbero patire ancora di più le nuove generazioni. Le coppie che pur volendo figli sperimentano difficoltà a concepire sono oggi in Italia una su sei. A influenzare la salute riproduttiva di un individuo contribuiscono, come chiarisce il ministero della Salute, fattori quali fumo, obesità o eccessiva magrezza, sostanze ambientali come i derivati delle plastiche e degli idrocarburi, sedentarietà e perfino eccessiva attività fisica.
Ancora più frequenti sono poi i casi di infertilità dovuti a infezioni sessualmente trasmesse. Più in generale i dati parlano di un aumento di alterazioni della produzione ormonale, malattie infiammatorie, fibromi, endometriosi. Tutte condizioni che pregiudicano la salute riproduttiva, e che fanno aumentare le richieste di fecondazione assistita. Sette giovani italiani su 10 hanno affermato che ricorrerebbero a cure mediche se non riuscissero a concepire naturalmente. Le donne e i millennial sono più propensi a farlo (rispettivamente 71% e 69%).