Dopo il massiccio sciopero del 5 maggio, è venuta a galla l'ennesima mancanza di coerenza e rispetto verso il mondo dei lavoratori della scuola e soprattutto degli studenti da parte del MIUR.
Vi ricordate la consultazione degli ultimi mesi del 2014, che in particolare aveva conferito il ruolo di “ambasciatori” ai rappresentanti della Consulta di ogni Provincia del Paese? Ne avevamo discusso insieme in diversi articoli come in questo “La Buona Scuola”, chiusa consultazione online: ecco i dati
Ebbene, si presupponeva che tale iniziativa dovesse raggiungere i suoi obiettivi durante il CNPC, Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte, infatti i Presidenti avrebbero dovuto incontrare il Ministero dell’Istruzione. Il tanto atteso Consiglio ha infine avuto luogo tra gli ultimi giorni di aprile e i primi di maggio, ma le aspettative non sono state pienamente soddisfatte.
Il CNPC ha avuto problemi a partire dalla sua organizzazione, infatti il periodo inizialmente prefissato è stata modificato, causando un non indifferente spreco di denaro. Nonostante tutto, non è mancato certo l’impegno dei Presidenti che, divisi nelle varie commissioni, hanno lavorato per giornate intere realizzando e modificando documenti.
Una volta giunta la data dell’incontro con il Ministero, giovedì 30 aprile, i suoi membri non si presentano. Perché vanificare il lavoro e l’impegno dei Presidenti? Perché chiedere al popolo italiano un’opinione riguardo la Buona Scuola, se non si ascolta chi ne fa effettivamente parte? Perché rifiutare un dialogo in un Paese democratico? Perché?
Gli studenti conoscono fin troppo bene le esigenze della scuola, dopo anni di fallimenti il Ministero non può più permettersi di non ascoltarli.