Anni di lavoro come precario. Anni di pendolarismo. Anni di lotte e di sacrifici, di rabbia e di proteste. Poi, finalmente, arriva il tanto sospirato piano per le assunzioni straordinarie. Eppure, quasi nessuno vuole aderire e avere finalmente un posto di ruolo: perchè?
I motivi. Tra i più reticenti al trasferimento vi sono i Liguri, i Friulani e i Molisani: in media, solo 1 su 4 ha aderito all'iniziativa ministeriale. Si tratta di un record negativo senza precedenti, che il segretario friuliano della Cgil Adriano Zonta non riesce a spiegarsi: "le modalità di assunzione sono sicuramente discutibili, ma si tratta pur sempre di un Piano straordinario, e bisognerebbe tenerlo a mente. Di solito le assunzioni per i docenti di ruolo non funzionano così: molti ora sono spaventati dall'idea di cambiare regione e trasferirsi altrove per qualche anno, in attesa di poter scalare le graduatorie e ottenere un posto in una sede più vicina".
Precario e di ruolo. I più propensi al cambiamento risultano i romani, i pugliesi, gli abruzzesi e i toscani: in ballo, dopotutto, c'è un posto di ruolo. Però, nell'ipotesi che si aderisca al Piano di assunzioni del Miur, dove si andrebbe a finire? "Questo, purtroppo, non è dato saperlo", afferma Marcello Pacifico del sindacato Anief. "Il Miur non ha pubblicato i posti suddivisi per regione e materia né le graduatorie aggiornate degli albi territoriali. È un terno al lotto, il Ministero ha predisposto un algoritmo che assegnerà i ruoli in barba ai principi costituzionali relativi alla pubblicità degli atti nell’accesso al pubblico impiego, alla gestione delle procedure concorsuali come quelle comparative date dallo scorrimento delle graduatorie: addio trasparenza".
Al momento, non si sa nulla delle competenze specifiche richieste ai candidati. Non si conoscono gli insegnanti assegnati alle classi umanistiche, linguistiche e scientifiche. Nulla anche per quanto riguarda la quantità dei docenti assegnati alle scuole primarie o secondarie.
