Banchi a rotelle, che fine hanno fatto?
Vi ricordate i famosi banchi con le rotelle? Quelli tanto voluti dal ministro Azzolina perché rappresentavano un "patrimonio strutturale per le nostre future generazioni"? Ebbene, abbiamo scoperto che fine hanno fatto ma, prima di continuare, occorre fare un piccolo passo indietro e ripercorrere alcune delle tappe più importanti di questa assurda vicenda.
Tutto inizia lo scorso anno, quando, con l'allargarsi dell'epidemia nel nostro Paese e a causa dell'incapacità di mantenere una distanza adeguata tra gli studenti in aule troppo affollate, il governo ha deciso di chiudere le scuole per diversi mesi. Nel marzo del 2020, i ragazzi hanno quindi iniziato a seguire le lezioni online, ovvero da casa, ma per prevenire il contagio e per permettere un ritorno in classe in sicurezza, il ministro Lucia Azzolina e il commissario Domenico Arcuri hanno deciso di investire nella produzione dei banchi a rotelle. Risultato? Un grande casino! Alcune scuole non hanno infatti ricevuto un numero sufficiente di banchi, mentre altri istituti hanno deciso di accantonarli in un angolo non appena gli allievi hanno iniziato a lamentarsi della loro scomodità.
Banchi a rotelle, solo un grande flop!
Ma adesso, a distanza di un anno, dove sono finiti i banchi con le rotelle tanto voluti dalla Azzolina? Ebbene, anche grazie alle vostre numerose segnalazioni, abbiamo scoperto che molti banchi sono stati abbandonati, accantonati in qualche angolo dimenticato della scuola, mentre altri sono stati gettati dentro vecchi scatoloni e poi lasciati nei magazzini. Altri ancora sono invece stati ritrovati ammassati nelle palestre e nei cortili. Ma non è finita qui: nei giorni scorsi, circa 110mila banchi monoposto ordinati dal commissario Arcuri sono stati ritirati in 136 scuole perché non a norma. Infatti, per via della loro eccessiva lunghezza, non solo non permettevano una distanza adatta tra gli studenti in aula, ma non erano conformi alle normative anti-incendio.