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Christian muore in classe per un attacco cardiaco: una tragedia che ci coinvolge tutti

15 febbraio 2016

È una vera e propria tragedia quella accaduta a Christian Lombardozzi, studente dell'Istituto alberghiero Marchitelli di Roccaraso, il cui epilogo non può che lasciare dietro di sé profondo sconcerto e dolore sincero.

Christian è morto a soli 16 anni dopo una caduta accidentale facendo qualcosa che tutti noi abbiamo fatto almeno una volta, un'abitudine che ci accompagna nei momenti di svago in classe, spesso mentre chiacchieriamo con i nostri compagni, o mentre il prof interroga, quasi per stemperare la tensione: dondolare sulla sedia.

Non serve a nulla sentirci ripetere il divieto dall'insegnante di turno che ritiene pericolosa un'azione per noi così banale e priva di qualsiasi rischio, eppure a volte capita di perdere l'equilibrio e cadere, battendo la testa. Proprio come è successo a Christian che però non è più riuscito ad alzarsi.

Fa riflettere davvero quello che è accaduto, ci fa venire la pelle d'oca.

Ma ora, oltre al dolore della perdita si fa spazio l'ostinazione per attribuire la responsabilità e chi, se non il professore presente in classe, chiamato ogni giorno oltre che a istruire ed educare i ragazzi, anche a tutelare la loro sicurezza? Il cuore di Christian ha smesso di battere nell'ora di biologia durante la quale l'insegnante Lino di Meo prestava attenzione a una ragazza chiamata alla lavagna: una volta sentito il tonfo e le risate dei compagni (chi non scoppierebbe in una fragorosa risata nel vedere il proprio vicino di banco perdere l'equilibrio e finire per terra davanti a tutti?) si è subito precipitato al posto del ragazzo per capire cosa fosse successo. A nulla sono serviti i suoi tentativi di animarlo praticando il massaggio cardiaco, come a nulla è servito l'intervento del 118.

L'accusa è di concorso in omicidio colposo, un'accusa che coinvolge anche il dirigente scolastico e il responsabile della società di consulenza che si occupa della sicurezza dell’istituto scolastico: sì, perché la sedia utilizzata da Christian non era di quelle comunemente usate all'interno degli edifici scolastici, ma di quelle di plastica, facilmente deformatasi sotto il peso del ragazzo.

Questo era quello di cui si era convinti poco dopo l'accadimento dei fatti: l'autopsia ha invece rivelato che la morte è avvenuta in seguito a un attacco cardiaco e non a causa della caduta. Eppure l'amaro rimane.

Immenso il dolore che non riusciamo a fare a meno di provare condividendo una vicenda che poteva coinvolgere il nostro migliore amico, il nostro inseparabile vicino di banco, il nostro impareggiabile compagno di classe o di scuola, una vicenda di cui potevamo essere noi i protagonisti.

Ciao Christian.

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