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Contributi scolastici? Volontari, ma le scuole ne abusano

25 marzo 2014

Al momento dell'iscrizione al successivo anno scolastico, ognuno di voi si è certamente visto recapitare un modulo con la descrizione dei termini di pagamento delle tasse scolastiche e del loro effettivo valore. Queste tasse, imposte solo se oltrepassata l'età dell'obbligo scolastico, eccetto casi di esonero per reddito o per merito, sono da distinguere però dai contributi scolastici, ossia quelle somme che il singolo Istituto chiede per i servizi come i laboratori, le fotocopie, le attività extracurricolari. La domanda è: siamo davvero obbligati a pagare anche questi? Facciamo chiarezza.

Secondo il principio costituzionale di obbligatorietà e di gratuità dell'istruzione, ribadito chiaramente anche sul sito del MIUR, nessuna scuola è abilitata all'imposizione di contributi economici alle famiglie, né tantomeno alla privazione dei servizi a quegli studenti che non hanno versato la somma richiesta in modo illegittimo. Ogni Istituto è, naturalmente, libero di proporre il versamento di un contributo, ma lasciando sempre spazio alla volontarietà di ciascuna famiglia e specificando sempre chiaramente la destinazione prevista per i soldi eventualmente raccolti.

Purtroppo, le segnalazioni di abusi di questa libertà da parte di alcuni Istituti sono sempre molto numerosi in Italia e coinvolgono spesso scuole che, all'atto dell'iscrizione, indicano come obbligatori i pagamenti di contributi che in realtà spetterebbero al volere delle famiglie (leggi anche Contributo scolastico volontario?). In tante situazioni, agli alunni non è proprio fatto sapere che non si è in dovere di pagare e, anzi, spesso alcuni presidi hanno pensato addirittura di inviare lettere di sollecito a chi si attardava a pagare. Quel che è peggio però, è che in alcune scuole le attività di laboratorio o simili sono state riservate solo a chi aveva versato i contributi, lasciando gli altri in disparte e senza la possibilità di partecipare ad attività costruttive come tutti hanno diritto di fare.

I tagli apportati all'istruzione negli ultimi anni sono sicuramente alla radice di questo problema, costringendo le scuole a chiedere con forza alle famiglie dei veri finanziamenti necessari al funzionamento del servizio. I costi però, possono variare tra i 60 e i 200 €, cifre assolutamente non adatte ad un sistema scolastico che vuole definirsi libero e gratuito. C'è da considerare, tuttavia, che, date le difficoltà dei tempi attuali, ognuno è invitato a partecipare anche economicamente al miglioramento di un sistema scolastico piuttosto precario come il nostro.

Voi cosa pensate di questa situazione? La vostra scuola come agisce al momento dell'iscrizione? Vi segnala correttamente la facoltatività dei contributi o vi obbliga tacitamente a versare le somme richieste? Scriveteci all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!

Riccardo di Scuolazoo - Infostudenti

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