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Tema argomentativo sulla lettura: tesi e antitesi sul rapporto studenti e libri

18 febbraio 2019

Tema argomentativo sulla lettura: traccia svolta

Quella tra i giovani e la lettura è una relazione particolare. Di sicuro il rapporto studenti-libri non è al suo apice storico: i social network ed un mondo sempre più digitalizzato hanno allontanato i nativi tecnologici dalla lettura cartacea rendendo questo un tema molto dibattuto. Ogni ragazzo/a oscilla tra la fatica di leggere e il piacere della lettura ed ecco perché il vostro prof. di italiano potrebbe assegnarvi un tema argomentativo sulla lettura. Non sapete cosa scrivere? Date un' occhiata all'esempio di traccia svolta con scaletta proposto da noi di ScuolaZoo. Se cercate tracce simili leggete anche: Non avete idea di come svolgere la traccia? Allora non perdete scheda-libro-struttura-come-fare

I giovani e la lettura: scaletta testo argomentativo

Se dovete scrivere un testo argomentativo sulla lettura, indagando quindi il rapporto tra giovani e libri, ecco come potete strutturare la vostra scaletta per lo svolgimento della traccia:
  • Introduzione: nella prima parte del tema problematizziamo l'argomento, ovvero il rapporto tra i giovani e la lettura
  • Svolgimento: in questa parte del testo argomentativo sui giovani e la lettura vanno discusse e sostenute sia la tesi che l'antitesi. Il confronto tra le due è il cuore del vostro tema.
  • Conclusione: chiudiamo il nostro tema argomentativo sul rapporto tra libri e giovani  estrapolando il risultato dal sovra citato confronto, assieme ad alcuni pareri personali.

Tema sui giovani e la lettura: introduzione

Uno degli argomenti più dibattuti ad oggi nel mondo della scuola, e non solo, sembra essere il rapporto studenti-libri: un rapporto burrascoso, figlio di tante concause che hanno portato i ragazzi a ritenere la lettura sconveniente, noiosa, una perdita di tempo.

Tema argomentativo sulla lettura: tesi, antitesi, discussione

Analizzare questa problematica multifattoriale non è semplice: in primis il mondo basato sul web e la fruizione di contenuti, nonché il facile spostamento dell’attenzione sullo schermo dello smartphone che proietta social, notizie divertenti, video demenziali, riassunti, ha reso la lettura diretta di un buon libro un’esperienza noiosa, poco interessante, faticosa; la stessa fruizione gratuita di testi riassuntivi sul web ha reso molto più economica e fruibile una lettura “leggera”, che non va a gravare sulle economie dei giovani (così come familiari in toto, questo è doveroso sottolinearlo); infine, la problematica della carenza di lettura tra i giovani ha un’origine anche parentale: anche i genitori spesso non danno l’imprinting ai figli, essendo i primi a non leggere, preferendo tv e simili. Parrebbe però, a sentire i giovani, che leggere sia noioso, come detto prima analizzando il problema, “laborioso”: non possiamo di certo dargli torto, leggere comporta uno sforzo ed una dedizione che al giorno d’oggi, in cui siamo abituati a rapportarci alla velocità di ricerca di google tramite “parole chiave”, non è più sostenibile se comparata ai ritmi frenetici che bisogna continuamente reggere. Leggere inoltre comporta una spesa economica non indifferente, contando che in media un libro costa una decina di euro, e che un assiduo lettore ne può leggere anche più di un centinaio in un anno, con una spesa anche di varie centinaia di euro: “perché mai dovrei farlo?” si chiedono i giovani. Magari questi giovani spendono poi settimanalmente il doppio in sigarette, ma sono scelte: fumare è uno status, leggere al massimo accomuna con nerd o secchioni. Ecco, questa è un’altra componente che ha allontanato dalla lettura la maggioranza dei giovani: il libro è stato nel tempo associato ad una figura “sfigata”, ed in un mondo fondato sempre più sull’immagine, sulla socialità apparente tramite app di pubblicizzazione di noi stessi, viene sempre più accantonato. Meglio social, meglio la non lettura. Ultima critica che muovono alla lettura dei libri i giovani è quella di un’imposizione stessa alla lettura da parte dei professori: lettura di libri definiti noiosi, spesso imposti. Bisogna dire che tutto ciò è comunque vero: spesso nelle stesse campagne di pubblicizzazione della lettura gli stessi messaggi subliminali sono verso una sorta di “dovere”, del tipo “leggi non perché sia bello e ti possa arricchire, ma perché è un dovere che purtroppo bisogna portare a termine”, un po’ come quando da piccoli la mamma ci vuole far mangiare quelle schifose verdure.

Tema sul rapporto giovani e libri: conclusione

In realtà leggere, detto da un accanito lettore, sia di libri universitari che di romanzi (storici in primis), è un allenamento fantastico all’attività mentale ed alla riflessione, è un qualcosa che colora un mondo che altrimenti sarebbe bianco e nero, che regala chiavi di lettura sempre nuove, che ci fa maturare, crescere, che abitua a sognare. Chi vede nella lettura un obbligo, non riuscirà mai a percepire la sua magia: essa è scoperta di qualcosa che non sapevi e che magari non avresti voluto sapere; è avventurarsi nei pensieri e negli incubi di un'altra persona, scoprendo che non sono troppo lontani da quelli che ti tengono sveglio. È permettere che il mondo ti faccia traballare, stando magari semplicemente stesi sul letto. Bisogna quindi venirsi incontro: il mondo in evoluzione non può di certo dimenticare le proprie origini, anzi la lettura deve sfruttare le enormi potenzialità della digitalizzazione, cercando di diffondere cultura ed amore per essa tramite le nuove tecnologie. Gli insegnanti, la scuola in toto, dovrebbero rendere maggiormente accattivante e fruibile un mondo così vasto da essere quasi “googoliano”, in cui ognuno di noi potrebbe trovare ciò che lo fa sognare e lo appassiona, traendone i migliori insegnamenti. Di contro i giovani stessi dovrebbero sdoganarsi dalla mera visione noiosa aprioristica della lettura, spegnendo magari solo per un’ora tutti gli aggeggi elettronici, e catapultandosi nel mondo delle loro fantasie. (Crediti immagini: Pixabay)
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