#Diario del Professore

Andatevene!

5 agosto 2016

C'è una scena di un bellissimo film, La meglio gioventù, in cui Nicola, uno dei protagonisti, è alle prese con un esame universitario. Alla fine dell'esame il professore, sventolando con fare quasi annoiato un ventaglio, gli dice:

Professore: E allora vada via... Se ne vada dall'Italia. Lasci l'Italia finché è in tempo. Cosa vuol fare, il chirurgo? Nicola: Non lo so, non... non ho ancora deciso... Professore: Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi, vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L'Italia è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire. Nicola: Cioè, secondo lei tra un poco ci sarà un'apocalisse? Professore: E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire... Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via... Nicola: E lei, allora, professore, perché rimane? Professore: Come perché?! Mio caro, io sono uno dei dinosauri da distruggere.

La cosa sbalorditiva è che questa scena è ambientata nel 1966. Beh, sono parole che potrebbero essere dette oggi, vero?

Ma non è per questo che ve ne dovete andare. Non è per la solita solfa che in Italia non ci sono possibilità, che qua comandano solo i vecchi, che non c'è un mezzo spiraglio per i giovani. Certo, è quasi sempre vero: basta andare a vedere l'età media della nostra classe dirigente, che con i suoi 59 anni è la più vecchia dell'Unione Europea. Ma non è per questo.

Ve ne dovete andare perché è l'unico modo per crescere davvero.

Ve ne dovete andare perché uscire dai confini con i propri piedi è l'unico modo per uscire davvero dai confini dentro la propria testa.

Ve ne dovete andare perché viaggiare è l'unico antidoto contro il razzismo.

Ve ne dovete andare in Paesi dove l'omofobia quasi non esiste per capire quanto siamo spesso piccoli, limitati, gretti, qui da queste parti.

Ve ne dovete andare per imparare, per stringere rapporti, per conoscere posti e storie.

Ve ne dovete andare perché, ve lo dico con tutto l'amore del mondo, ma la maggior parte di voi lasciata da sola non sa cucinare un piatto di pasta, cucire un bottone, pulire un wc, piegare una maglietta.

Ve ne dovete andare perché dovete imparare ad arrangiarvi, a tenere botta, a non avere nessuno a cui chiedere aiuto e farcela lo stesso. Ci sono ragazzi tedeschi, olandesi, svedesi, che a sedici anni i genitori lasciano andare per un mese da soli in giro per l'Europa, d'estate, dormendo in ostelli e viaggiando in treno o con blablacar. Davvero, io ne ho conosciuti un sacco, girando l'Europa con la mia bicicletta.

Ve ne dovete andare perché l'unico modo per amare davvero questo Paese disgraziato è provarne nostalgia: che finché restate qui vi sembrerà tutto banale e scontato e vi giuro, vi giuro che non lo è.

Aveva ragione, quel professore del film, ma a metà: l'Italia è un posto bello, ma non è inutile. È solo che è troppo spesso in mani che lo trattano come se lo fosse. Ma no, non lo è.

Ve ne dovete andare, perché è l'unico modo per tornare qui e cambiare davvero le cose.

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