#Diario del Professore

BASTA INSULTARE I RAGAZZI!

14 marzo 2016
Mi scrive M., da Viterbo “Le è mai capitato, almeno una volta, di considerare noi alunni dei "bambacioni, ignoranti dislessici?". Ecco, questo è successo sia con il mio prof di scienze, sia con quello di fisica (si comportano come se noi studenti fossimo un gregge di capre). Quello di scienze, in un'altra classe, ha sbroccato con una mia compagnia che aveva alzato la mano per porgergli una domanda, e si è giustificato della reazione dicendo che siamo tutti dei rincoglioniti, che non abbiamo futuro, che non arriveremo nemmeno ai 50 anni per quanto siamo ignoranti. Mentre quello di fisica si è messo a dire che siamo un popolo ignorante, che non impareremo niente, che resteremo sempre i soliti coglioni attaccati ai cellulari, ai giochetti e alle robe per bambacioni." Mi scrive C., da Bari “Perdonami l'invadenza...vorrei un consiglio da un docente come te... mia figlia ha appena compiuto sei anni ed è in prima elementare. La maestra ha spiegato un esercizio che mia figlia non è riuscita a capire e quando la bambina ha chiesto alla maestra di rispiegarlo e di nuovo non ha capito, la maestra le ha detto: “Tu non capisci proprio niente”. Ora mia figlia è distrutta. È convinta di non capire nulla.” Messaggi come questi mi arrivano tutte le settimane. Insegnanti che insultano, oltraggiano, dicono senza problemi ai propri alunni che sono delle nullità. A volte anche con offese pesanti, parolacce, battute sprezzanti. La prima cosa che mi viene da dire la dico agli studenti: denunciate queste cose. Andate dal Dirigente scolastico. Se non vi ascolta, scrivete una lettera firmata al vostro giornale locale. È un vostro diritto. Lo so: avete paura. Poi quello vi boccia, vi rimanda, vi mette sei al posto del dieci che meritate. Ma questo succede quando è solo una persona che si espone: se si espongono tutti insieme, compatti, non avete niente da temere. Nessun insegnante è così autolesionista da correre il rischio di essere sospeso per aver abbassato arbitrariamente i giudizi di una intera classe. La seconda cosa però la voglio dire a tutti i miei colleghi. Ora sono io che mi espongo. Io credo che dare a un proprio alunno della nullità sia un atto criminale. Credo che dovrebbe essere istituito un vero e proprio reato punibile dal codice penale, specifico per gli insegnanti: quello di "offesa a studente", e che il reato dovrebbe essere paragonabile alla “Lesione grave ad un bene pubblico”. Sì, un adolescente è un bene pubblico. È come un parco naturale, un monumento, una strada. È possibilità, è prospettiva, è un pezzo di futuro che ci viene messo tra le mani. Insultarlo, fargli credere di non valere niente è provare a rovinare un pezzo di futuro. Un pezzo che è di tutti. Dire ad un adolescente che è un coglione equivale, per me, a sfregiare un quadro degli Uffizi. A prendere a sassate i vetri di una chiesa. A fare disegni sconci con lo spray sopra il muro di una casa storica. Lo so, lo so: faccio l'insegnante, eccome se lo so. Che ci sono momenti in cui ti sembra che i tuoi ragazzi non abbiano voglia di far niente, che siano senza sogni, progetti, disponibilità ad impegnarsi e sacrificarsi. Ma quando succede ti devi ricordare che tu sei lì proprio per combattere contro tutto questo. E che insultandoli li stai solo spingendo un metro in più verso il baratro dell'indifferenza e dell'ignoranza. È ora di dire basta.
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