#Diario del Professore

Ministro, davvero: facciamoli tornare a casa da soli

27 ottobre 2017

Gli studenti delle medie non possono tornare a casa da soli. Siamo sicuri che sia una buona idea?

E così, a quanto pare, secondo il Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca ora saranno i genitori a dover andare a prendere i figli a scuola. Le liberatorie che i genitori da anni firmano e consegnano alle scuole medie, piano piano non varranno più. Certo, quando in ballo c'è la storia di un ragazzino morto fuori da scuola (quattordici anni fa) e una sentenza della Cassazione che attribuisce la responsabilità alla scuola e al Comune, la prima reazione è quella di correre ai ripari. Lo capisco. Ma c'è un ma. Un ma grande come una casa. Qual è il messaggio che arriva ai ragazzi? Quale il senso più profondo di questa direzione, al di là degli aspetti legali e formali? Il messaggio è uno, forte e chiaro: ragazzi, non siete capaci di andare a casa da soli. Ragazzi, lo Stato pensa che non siate ancora in grado di badare a voi stessi. Di guardare a destra e sinistra se arriva una macchina. Di tornare a casa sani e salvi anche se abitate a duecento metri da scuola. Sicuramente il fatto accaduto è talmente grave che dobbiamo riscrivere le regole, e riscriverle per bene, ma non così. Per favore non così. Lo dico semplicemente a partire dalla mia esperienza, quella quotidiana, in classe. I ragazzi sono tutti diversi, ognuno fa storia a sé, ma in una cosa sono davvero tutti uguali, nessuno escluso: se vuoi che si fidino di sé stessi, devi prima fidarti tu di loro. E se gli dici che non sono neanche capaci di andare a casa da soli non è esattamente un grande attestato di fiducia. Ci sono, certo, quei ragazzini la cui crescita è tale per cui sarebbe rischioso concedere troppa autonomia: ma sono pochi, pochissimi rispetto alla media. Dobbiamo smetterla di deresponsabilizzarli, lasciarli fino alla maggiore età in questa convinzione che ci sia sempre qualcuno cui dare la colpa, lo Stato, i genitori, la scuola, perché vi svelo un segreto: se li cresciamo così, continueranno a pensarla così sempre. Anche a venti, trenta, quarant'anni. Gli uomini di domani non saranno molto diversi dai ragazzi che cresciamo oggi e se li vogliamo più sicuri di sé mentre prendono la loro strada, dobbiamo cominciare dalle piccole cose: dal dare loro fiducia, dal farli tornare a casa da soli.
PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo