Ho aspettato più di una settimana per riprendere la mia amata tastiera, non perché non avessi emozioni da scrivere, ma avevo bisogno di tempo per digerirle. Avete presente quando ci si ritrova a mangiare pizza e gelato dopo mesi e mesi di dieta? Beh, io ho visto la mia vita cambiare dopo anni e anni di routine e non so se riuscirò ad abituarmici.
Avevo deciso di trasferirmi a Londra per studiare molto tempo fa, ma mi sono resa conto di cosa stessi facendo solo quando ho salutato i miei genitori. Inutile che ve lo dica ma sì, è stato straziante. Mi consolo ripetendomi che prima o poi sarebbe successo, che avrei preso un aereo di sola andata, che avrei passato la prima notte piangendo in silenzio e tutti i vari cliché di chi decide di andar via.
I drammi iniziali tuttavia non sono nulla in confronto alla nuova vita che adesso sto cercando di costruire, ma detto tra noi, io adesso sono felice. Sì, sono felice di poter andare a fare colazione insieme a persone provenienti da tutto il mondo, sono felice di poter parlare di letteratura con disarmante naturalezza, sono felice di non dover subire giudizi e sono felice di aver la libertà di scappare dove voglio, in qualsiasi momento.
Ho visto nell'università un mondo che avevo sempre fatto fatica a immaginare, un luogo dove sono spronata a pensare, dove le mie idee contano e non devo semplicemente studiare quelle degli altri.
Potrei anche essere abbagliata dallo splendore dei primi tempi, ma mi sento viva e forte come non lo sono mai stata. Sento di poter migliorare e soprattutto di poter crescere, di rendere orgogliosi coloro che mi vogliono bene e ringraziare chi ha reso tutto questo possibile.
Sono Serena, anche se qui mi chiamano "Sirina", e il nome è quasi tutto ciò che rimane di quel che ero.