SOS Inviatoci da Claudio:
Ciao ScuolaZoo, il mio nome è Claudio e oggi vi spiego la mia situazione e quella dei miei compagni. Da ormai una settimana la scuola è ufficialmente occupata ma essendo divisa in 3 palazzine non si nega il diritto allo studio. Oggi la prof. coordinatrice ha chiamato una rappresentante dei genitori e ha "avvisato" che se faremo ancora giorni di assenza ci saranno provvedimenti disciplinari. Se la scuola è in stato di occupazione i professori possono spiegare, fare compiti e quant'altro? Posso sapere anche il numero minimo di studenti presenti in classe necessario per spiegare/interrogare? Grazie mille

Risponde Massimo, il giurista di ScuolaZoo:
Caro Claudio, il problema è un pò articolato. Diciamo che generalmente le occupazioni sono un metodo di protesta che sconsigliamo, in quanto ci sono sempre rischi legali per gli studenti che ne prendono parte. Tornando a noi, nell'occupazione è fondamentale garantire agli studenti, ai docenti, ed al personale Ata ed amministrativo di poter svolgere le loro funzioni. In questo caso, si evita di commettere il reato identificato come "interruzione di pubblico servizio" dall'articolo 340 del codice penale. Come tale si rimane nella sfera dell'esercizio del proprio pensiero senza invadere le esigenze scolastiche. Quindi qualunque ragazzo e qualunque classe voglia entrare può farlo, e svolgere normalmente la programmazione scolastica, la quale, seppur nel caos più totale, potrebbe essere svolta. Come tale quindi si può spiegare fare compiti ed altro. Ritornando alla nostra seconda domanda, non c'è un numero minimo di studenti previsto per legge per spiegare o interrogare, certo questo è rimandato alla buona volontà ed alla intelligenza del docente, ma non vi è legalmente un minimo sufficiente
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