Prove Invalsi 2017: tra scioperi e proteste
Sei capitato su questa pagina ma sei alla ricerca di informazioni e news sui Test Invalsi 2017? Allora questi sono gli articoli che fanno per te:- Prove Invalsi Scuola Primaria 2017: tutto sui test di matematica e italiano
- Prove Invalsi Seconda Superiore: scopri se fanno media e se sono obbligatorie
- Prove Invalsi 2017: tutto sullo sciopero
- Date test Invalsi 2017: il calendario delle prove di matematica e italiano
Sono terminate le sessioni di prove Invalsi per scuole elementari e superiori, ma non sembrano cessare allo stesso modo le proteste animate da Rete degli Studenti Medi contro questi stessi test che, a parere di molti, servono più a "schedare gli studenti, piuttosto che valutarli". La manovra di "ridicolizzazione" delle prove, condotta dagli studenti che hanno riempito i questionari con risposte ironiche, disegni provocatori e motti, sembra essere riuscita: secondo Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas, il 30% delle classi non ha partecipato con serietà ai test, cifre ben maggiori di quelle che MIUR e Invalsi stesso, tramite rilevazioni campionarie esigue, tendono a minimizzare.
A test conclusi, tuttavia, gli studenti hanno smesso di scherzare e in molti si sono detti preoccupati, in quanto i loro professori intendono utilizzare i risultati delle prove come voto effettivo da far pesare sul curriculum scolastico tanto quanto le verifiche tradizionali. La "minaccia" è oltretutto appoggiata dal fatto che, come sostiene Roberto Ricci, dirigente di ricerca Invalsi, “un voto sulla prova Invalsi o su una parte di essa dipende dagli insegnanti, che hanno libertà di farlo o di non farlo, nonostante l'Invalsi non richiedano specificatamente di assegnare un voto”.
Questa libertà è stata comunque interpretata quasi univocamente dagli insegnanti: circa il 70% di essi ha, infatti, deciso di considerare l'esito dei test come voto da affiancare agli altri di verifiche e interrogazioni. Pochi sono quelli che hanno preferito ignorarli, mentre alcuni più flessibili credono che sia giusto utilizzarli per la media finale solo se non sono andati male, senza che, quindi, possano essere penalizzanti.
Lo scontro tra studenti, professori e Invalsi è quindi più acceso che mai e, con molta probabilità, toccherà il suo apice il 19 giugno, giorno in cui gli studenti di terza media saranno chiamati ad affrontare la temuta terza prova. Voi che posizione vi sentite di dover prendere in questo "duello"? Credete che, dopotutto, che si condivida o meno la struttura dei test, siano comunque fattibili e che, dunque, non valga la pena disturbarsi a protestare? Sostenete che, andando a scuola, sia anche giusto che gli studenti siano valutati nei modi più diversi? O siete tra gli intransigenti che si opporranno sempre in nome di una scuola più flessibile e più svincolata dalle logiche di premiazione che, dicono, possano celarsi dietro i test Invalsi?
Fateci sapere cosa ne pensate con un commento o una e-mail all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!
Riccardo di Scuolazoo - Infostudenti