La Festa della Matematica macina record. Giunta ormai alla XII edizione, ha tutti i numeri per una manifestazione di successo: venerdì 6 marzo a Torino, come nello stesso periodo a Roma, Milano e Napoli, le squadre ufficiali rappresentanti le varie scuole di secondo grado si sono date battaglia per conquistare posti alla finale nazionale delle Olimpiadi della Matematica, che si terrà a Cesenatico nel mese di maggio contemporaneamente alla finale nazionale delle Olimpiadi di Fisica, che si svolgerà però a Senigallia.
Travolgente il successo della matematica: al mattino, all'8 gallery di Torino, si potevano trovare esperimenti con bolle di sapone, macchine termiche e centinaia di ragazzi accalcati per partecipare alle conferenze a carattere scientifico; al pomeriggio, invece, si è svolta la vera e propria gara, organizzata dall'Associazione Mathesis: dati alla mano, sono stati ben 32 gli istituti partecipanti nella sola provincia di Torino, oltre alle 1500 persone aderenti alla gara matematica aperta a squadre senza limiti d'età e di istruzione.
"Per quanto si dica sempre che al liceo si facciano solo cose noiose e che la matematica sia in cima alla classifica delle materie più odiate, devo dire che non sempre è così, per fortuna", dichiara Pier Luigi Pezzini, docente del Liceo "Copernico" di Torino e organizzatore delle gare. "Per gli studenti queste manifestazioni a carattere scientifico diventano un importante momento di scambio e socializzazione, mentre gli ex studenti rimangono nel circuito delle Olimpiadi della Matematica diventando allenatori delle squadre dei loro ex licei: si viene a creare un'importante sinergia tra università e mondo liceale".
In tutta Italia, quindi, gli studenti si sfidano e vincono, senza mai perdere la testa: i più brillanti parteciperanno alla gara nazionale di Cesenatico e, successivamente, alle IMO (Olimpiadi Internazionali di Matematica) che si svolgeranno dal 4 al 16 luglio a Chiang Mai, in Thailandia. Nel 2013, dopo 54 edizioni delle Imo, l'Italia aveva vinto 10 medaglie d'oro, 26 d'argento e 63 di bronzo, oltre a 30 menzioni d'onore: sono i geni silenziosi di cui i telegiornali non parlano, e che, prima o poi, a causa della mancanza di fondi, lasceranno il Bel Paese per tentare la fortuna e la ricerca all'estero (preferibilmente in Germania e Stati uniti): forse varrebbe la pena di riflettere su tutto ciò, rivedendo le proprie priorità in fatto di importanza di notizie e direzione degli investimenti pubblici.