Hanno abbandonato i libri e sono andati a spalare fango. Non stiamo parlando di ragazzi che, come tanti altri in Italia, decidono di abbandonare gli studi precocemente alimentando la dispersione scolastica; vogliamo invece esaltare il senso di civiltà, di solidarietà e la forza di volontà di quegli studenti che, da tante parti della Liguria, del Piemonte e della Lombardia, sono accorsi in aiuto di Genova, città colpita da una tremenda alluvione, sepolta da fiumi di fango e distrutta delle attività dei suoi abitanti.
Si tratta di giovani studenti, scout, universitari: sono tutti volontari di quelle forze umane che si fanno chiamare "angeli del fango". Angeli sono per gli abitanti di una città stremata, perché, con la loro forza d'animo e perseveranza, rappresentano una risorsa inestimabile, soprattutto laddove le istituzioni tardano ad intervenire. E sono anche del fango, perché in esso lavorano instancabilmente, senza lamentele o preoccupazioni di sporcarsi.
Si sono organizzati velocemente sfruttando i tanti strumenti digitali che la reltà odierna ci offre, in una di quelle occasioni in cui davvero se ne apprezzano le potenzialità: messaggi su Whatsapp, gruppi su Facebook e in poco tempo si sono formate delle vere e proprie squadre di soccorritori.
È così che, nel dramma e nelle difficoltà, emergono i valori e i punti di forza delle persone, anche così giovani. In questi giorni non avranno seguito le lezioni o studiato sui libri come impone loro il dovere, ma sicuramente quei ragazzi hanno fatto scuola, a tutti gli effetti: hanno imparato lezioni nuove, nuove realtà e ce le stanno insegnando.
Voi come commentate questa dimostrazione di valore? Mettereste voi stessi a completa disposizione della comunità, nell'esempio di questi studenti e giovani come noi? Commentate o scriveteci a infostudenti@scuolazoo.it!
Riccardo Gemma