Quanto sarebbe bello andare a scuola se ogni brano della letteratura parlasse di noi? Sì, proprio noi, quei poveri studenti che nonostante il trascorrere del tempo e l’ingiallirsi delle pagine dei libri, siamo costretti ad aprire e riaprire quei classici che, se è vero che hanno segnato la storia, a volte non ci va proprio di digerire. Soprattutto al mattino, ma anche dopo pranzo, e neanche alla sera.
Insomma, sarà che forse siamo un po’ intolleranti all’ora di italiano, sarà che ne abbiamo già fatto indigestione, ma a volte non ci va di assaporarli ‘sti classici.
Se, invece, Dante, Quasimodo, Ungaretti, Pirandello, Giacomino Leopardi e compagnia bella avessero scritto dei poemi appositamente per noi, be’, forse riusciremmo a trovare un senso nel leggere, rileggere, analizzare e commentare centinaia di pagine!
Purtroppo per noi, però, non li abbiamo conosciuti e non c’è alcun modo di riscrivere la storia. Quello che abbiamo la possibilità di fare, almeno, è di diventare letterati per un giorno e di riscrivere i classici. Tutto questo grazie al concorso – nato dalla collaborazione tra PaperMate e ScuolaZoo - #riscrivilotu.
Tranquilli, non ci sono voti. Anzi, quello che si vince potrebbe piacervi: si tratta di un Viaggio Evento per due persone in occasione del Capodanno!
Per giocare basta andare sul sito dedicato all'iniziativa, #riscrivilotu, inserire i propri dati e vincere la sfida proposta.
Cosa vedrete sul vostro schermo? Le citazioni di alcuni classici conosciuti davvero da tutti. Compariranno per alcuni secondi e poi scompariranno. Memorizzatele per bene perché se li riscrivete in modo corretto farete parte dei possibili vincitori – saranno 5 in totale!
Nel frattempo, ecco alcuni dei classici più famosi della letteratura italiana che abbiamo voluto reinterpretare per voi: per rendere la scuola un po’ più divertente e moderna!
1. Dante Alighieri / La Divina Commedia

2. Giuseppe Ungaretti / Soldati

3. Giacompo Leopardi/ Il Passero Solitario
4. Salvatore Quasimodo / Ed è subito sera
5. Luigi Pirandello / Uno, nessuno e centomila