Sfoglia la gallery e scopri i segreti dell'integrazione di queste 6 scuole italiane!

1. Scuola primaria Carlo Pisacane di Roma
Alla scuola Pisacane, dove la metà degli studenti non sono italiani, la parola chiave è “doppia identità”. In modo particolare grazie all’associazione “Pisacane 011” formata dai genitori per offrire corsi (da quelli sportivi a quelli musicali e così via) ai ragazzi è nata una splendida unione di culture che si festeggia ogni 18 dicembre durante la giornata nazionale dei rifugiati con cibo e musica di ogni cultura all’interno della scuola.
2. Scuola Manin di Roma
Anche qui sono stati abbattuti i pregiudizi e il numero di studenti italiani è cresciuto. Il segreto? I genitori dei nuovi alunni sono persone di un certo livello culturale che hanno capito quanto ormai sia utile crescere in un contesto multiculturale.
3. Scuola Luigi Cadorna di Milano
Come fare per integrare magrebini e italiani della zona milanese? Concorsi di lingua italiana organizzati da mamme e nonni degli altri alunni italiani. Ma non solo: feste multietniche, incontri informativi e un’associazione nuova di zecca chiamata “Cadorna” per promuovere attività sportive tra i ragazzi. Queste le idee avute dal preside e dai genitori della scuola che è riuscita a superare brillantemente gli ostacoli di una presunta difficile convivenza.
4. Scuola Regio Parco di Torino.
Questa scuola conta il 90% di alunni stranieri, ma nonostante questo si cerca di migliorare il clima tra gli studenti. Come? Con la musica. Il coro e i corsi di violino e violoncello hanno aiutato enormemente gli stranieri ad ambientarsi in Italia e già si raccolgono i primi frutti!
5. Scuola Sassetti Perruzzi di Firenze
Qui la maggioranza dei ragazzi è di origine cinese. Alcuni non sanno neanche l’italiano, ma da qualche tempo sono state dedicate loro ore apposta per studiare la loro lingua e la loro letteratura. Il loro diploma sarà valido anche in Cina e si pensa che a breve ci sarà un gemellaggio con altre scuole.
6. Scuola Antonio Ugo di Palermo
I primi migranti hanno cominciato ad andare a scuola anche in Sicilia dove, dopo un primo momento di riluttanza da parte dei siculi, sono stati ben accolti. Ciò che tiene uniti giovani e genitori di diverse culture costretti a convivere nella stessa scuola: la speranza in un futuro migliore.