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Il messaggio di Profumo al prossimo governo: "Ricordatevi della scuola"

26 febbraio 2013

ministro_profumo"Ricordatevi della scuola". Questo il messaggio di Profumo rivolto al prossimo governo e al nuovo Ministro dell'Istruzione.

Mentre in questi giorni gli italiani sono concentrati sul tema elezioni, il Ministro dell’istruzione uscente ricorda a noi e a chi trionferà in politica di non dimenticare l’importanza della scuola e della ricerca. Dopo una campagna elettorale incentrata sulle questioni economiche e fiscali in cui il migliore diventava chi restituiva di più, Profumo si dice deluso dalla scarsità di riferimenti alla situazione scolastica accorgendosi di come in realtà l’istruzione sia sottovalutata per la ripresa nazionale. Un po’ in ritardo, forse.

“Mi auguro che in questa ultima settimana ci sia una discussione seria su scuola, università e ricerca. Il mio invito è che i candidati dedichino del tempo a questi temi e dicano la verità, dicano cosa pensano di fare, tenendo conto che è il Parlamento che vota. Negli ultimi anni questo non è avvenuto. Bisogna dire la verità, dire cosa si vorrà e si potrà fare”. Proprio queste sono state le parole del Ministro pochi giorni prima dell’apertura dei seggi, ma ora, oltre a chiederci cosa si propongono di fare i candidati, ci viene spontaneo riflettere su cosa è stato fatto invece finora.

Le parole di Profumo arrivano nel momento in cui cade quel Governo tecnico di cui ha fatto parte e con cui ha adottato soluzioni che troppo spesso hanno danneggiato la scuola italiana, in particolare quella pubblica. Il suo discorso chiude un mandato caratterizzato da un calo drastico delle iscrizioni universitarie, da un aumento degli abbandoni scolastici e dal continua insicurezza delle strutture edilizie scolastiche. Le numerose proteste studentesche, le scuole occupate e autogestite ci dimostrano l’inadeguatezza delle misure da loro prese che, invece di arginare i danni, sono arrivate spesso ad aggravarli ulteriormente.

Una mossa, quella del Ministro, che sembra essere finalizzata a rendere chiara la sua estraneità dalle cause della crisi scolastica, quando sono evidenti a chi la scuola la vive in prima persona le conseguenze negative di certe sue scelte. In ogni caso, tralasciando le responsabilità e la veridicità, le parole di Profumo non mancano effettivamente di esattezza. La scuola non è stata un tema così centrale nella propaganda politica con tutti troppo attenti a inneggiare un economia più forte e a promettere meno tasse.

Punti fondamentali certamente, ma come far giocare noi studenti in questa partita? E così, tra una crisi politica e l’altra, noi studenti aspettiamo di capire come da noi potrebbe partire il vero cambiamento.

Riccardo Gemma & Simone Cioè

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