Anna si è finalmente laureata e sta cercando lavoro. Nella sua zona ci sono molte aziende che stanno assumendo, ma cercano candidati con delle competenze che lei non ha. Risultato? Anna non trova lavoro e le aziende restano senza lavoratori. 

Questa è la fotografia di quello che spesso succede in Italia quando le aziende cercano laureati nelle materie STEM (dall'acronimo inglese: Science, Technology, Engineering and Mathematics) e nei relativi corsi di studio, che sono in tutto 65. 


I dati delle università italiane

Negli ultimi 20 anni, gli iscritti a questi corsi di laurea sono aumentati fino al 10%, ma si tratta di un aumento più contenuto rispetto a quello di altri grandi Paesi europei come Francia, Spagna e Germania. Rispetto a questi ultimi, l’Italia è ancora molto indietro: un dato che nasce dalla scarsa cultura scientifica del nostro paese ma anche dal fatto che poche ragazze si iscrivono ai corsi STEM. Il divario di genere nasce principalmente dallo stereotipo secondo il quale i percorsi scientifico-matematici siano più adatti ai ragazzi, che alle ragazze. Sebbene negli ultimi anni la situazione sia migliorata, solo 4 laureati su 10 in materie STEM sono donne: e pensare che in media sono proprio le ragazze a portare a termine il percorso di studio con la media migliore.


Lo skill mismatch

Spesso sentiamo dire che “in Italia non c’è lavoro”, soprattutto per i giovani. La disoccupazione giovanile e l’elevato numero di Neet nascono anche dal fatto che domanda e offerta nel mercato del lavoro non si incontrano, proprio come nel caso di Anna: questo fenomeno si chiama “Skill mismatch”. 
Alcune università si stanno impegnando per trovare una soluzione a questo problema e abbattere le barriere. Un esempio è quello della Università degli studi di Pavia: è l’università con uno dei tassi più alti di studentesse iscritte alle aree STEM, circa il 25% sul totale, rispetto alla media nazionale che è del 18,3%. Un risultato ottenuto anche grazie a un’attenzione particolare sul piano dei servizi: i collegi universitari pubblici, solo per fare un esempio, hanno 90 posti riservati alle studentesse che si iscrivono a corsi STEM. Non solo, UniPavia è anche una delle Università che in Italia offre una grandissima scelta di corsi in ambito scientifico-ingegneristici, alcuni molto innovativi come Artificial Intelligence o Bioingegneria. 

 

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