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Cade l'intonaco nel liceo Giambattista Vico di Nocera Inferiore: cosa è successo e la risposta della scuola

8 maggio 2018

#ScuoleAPezzi a Nocera Inferiore: intonaco caduto durante la notte nel liceo Giambattista Vico

Sicurezza o istruzione? Una domanda che non si dovrebbe porre nelle scuole italiane. Eppure è proprio l’alternativa dinanzi alla quale si è trovato il liceo Giambattista Vico di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. Nella notte fra il 18 e il 19 aprile l’intonaco dello scalone centrale è crollato, costringendo la scuola a chiudere per diversi giorni. Dopo che i tecnici della provincia hanno rilasciato un certificato di agibilità, per i 1500 studenti del complesso le lezioni sono riprese fra mille difficoltà, ma le impalcature sono ancora lì.

Scuole in sicurezza: l'intervista al rappresentante d'istituto e alla preside del liceo Giambattista Vico

«La rampa principale che collega l’atrio al primo piano è inagibile», spiega Annibale Rossi, rappresentante d’istituto, «la situazione è sconvolgente perché il nostro liceo ospita questa settimana la Tenzone Dantesca, un evento nazionale con ragazzi da tutta Italia, e abbiamo dovuto spostare la sede della competizione in aula consiliare (nel palazzo del Comune, ndr). Da noi, con le impalcature, era impossibile». Una punta di amarezza per non aver potuto ospitare una manifestazione tanto attesa all’interno delle mura scolastiche si coglie anche nelle parole della preside Teresa De Caprio: «Ci sono difficoltà e stiamo cercando di superarle pian pianino», dice, «gli studenti per fortuna sono collaborativi e stiamo lavorando tutti insieme, anche con i genitori, per ottenere il massimo possibile». E il massimo sarebbe un intervento della provincia a cui da tempo il liceo Vico chiede opere urgenti di ristrutturazione: «Abbiamo parlato con i tecnici e scritto alla provincia per sollecitare, ci aspettiamo un riscontro entro pochi giorni», aggiunge De Caprio, «altrimenti, il primo strumento utile è chiudere la scuola, ma così non si risolvono i problemi e si aggrava la situazione degli studenti».

Liceo Giambattista Vico: cosa succederà dopo questa situazione?  La parola dei genitori.

Che la chiusura della scuola sia stata un’ipotesi sul tavolo del consiglio d’istituto lo conferma William Nocera, rappresentante dei genitori: «Finora abbiamo mantenuto una linea morbida e, a fine anno, abbiamo preferito non mandare all’aria un anno scolastico, bloccando le lezioni», chiarisce, «ma gli interventi di messa in sicurezza sono un palliativo, serve una dura battaglia per ottenere una ristrutturazione completa della scuola». Richieste finora rimaste inascoltate: «La provincia non ne vuole sapere perché non ha fondi», sottolinea, «la preside ha scritto più volte alle istituzioni senza ricevere risposta. Come consiglio d’istituto abbiamo perciò deciso di presentare un esposto per informare la procura di tutti questi fatti». Fra i genitori c’è preoccupazione, si teme che possano venire altri distacchi di intonaco in aree non interessate dalle verifiche dei tecnici: «La sicurezza dei nostri figli è la priorità, ma anche per la preside che ha sempre dimostrato di tener molto ai ragazzi», aggiunge Nocera, «ma bisogna pensare anche alla loro istruzione, garantendo la continuità delle lezioni». Un piano B ci sarebbe: «in caso di emergenza, si potrebbero trasferire gli studenti in un altro istituto, ma c’è un problema di fondo: le altre scuole non sono messe meglio della nostra».

Liceo Nocera Inferiore: le manifestazioni a Salerno

A inizio aprile gli alunni di circa 20 istituti della provincia hanno manifestato per le vie di Salerno chiedendo l’istituzione di un tavolo mensile di confronto fra rappresentanti degli studenti, responsabili dell’edilizia scolastica e il presidente della provincia. Il distacco dell’intonaco al liceo Vico pare aver sortito un effetto positivo: dall’anno prossimo il tavolo si farà. «Vogliamo passare il testimone ai ragazzi più piccoli perché queste riunioni si tengano per davvero e si possa almeno discutere del problema dell’edilizia scolastica che al momento viene completamente trascurato», conclude Annibale. Nella speranza che, fra qualche decennio, Annibale non debba pronunciare le stesse parole di William Nocera: «Ho frequentato anche io il Vico negli anni ’80 e ricordo che era uguale ad esso: anche all’epoca era in condizioni disastrose».
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