Uno dei più insidiosi problemi da combattere nell'amministrazione di un sistema scolastico è il tasso di abbandono degli studenti, un numero che in molti Paesi europei è ancora molto consistente e che soprattutto in Italia è motivo di preoccupazione e di sfiducia. I dati Ocse relativi al 2012 hanno puntualmente sottolineato il ritardo delle scuole italiane rispetto agli obiettivi europei e ha così in tal modo messo in evidenza un altro dei numerosi spiacevoli frutti raccolti dalle pesanti manovre di tagli all'istruzione degli ultimi anni. Il tasso di abbandono scolastico in Italia un anno fa si è attestato intorno ad un vertiginoso 17,6%, cifre davvero da capogiro se le si traducono nella più intuitiva frase: circa uno su sei abbandona la scuola prima di ottenere un diploma.
La media dei 28 Paesi UE si è abbassata al 12,7%, ma ciò che incuriosisce è l'obiettivo comune di abbassare questo dato al 10% o meno entro il 2020, target raggiunto e superato già da 12 Paesi mentre per noi ancora sembra fantascienza. Peggio di noi fanno Stati di spessore come la Spagna (24,9%) e il Portogallo (20,8%), ma ciò non deve servire da giustificazione, proprio perchè i Paesi che guidano l'economia come la Germania, la Francia e l'Inghilterra sono stati in grado di approssimarsi alla soglia, come evidente causa e allo stesso tempo conseguenza di un'economia più salda.
Insomma, ecco un ulteriore problema che parallelamente rafforza il già intenso fenomeno dei Neet (leggi anche Neet: in Italia sempre più giovani non studiano e non lavorano). Quali pensieri suscita in voi questo aspetto della scuola italiana? Come credete che l'istruzione possa tornare ad essere centrale negli interessi dei giovani e, oltretutto, credete che sia essa una buona base per la ripartenza della nostra economia? Fateci sapere la vostra opinione scrivendoci all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!
Riccardo & Simone di Scuolazoo
