È vero che la scuola è iniziata in tutte le regioni d'Italia, ma questa vicenda, svoltasi a Massa Carrara, dimostra che non è iniziata veramente per tutti.
In una scuola media un bambino undicenne è stato rifiutato: proprio il suo primo giorno di scuola il preside con le insegnanti lo hanno rimandato a casa. Come scusante il preside ha detto che nella classe del ragazzo non c’era più posto. Le classi erano già tutte piene, e in ogni aula potevano esserci massimo 20 scolari, ma lui aveva fatto già alcune eccezioni. Infatti nella classe della "vittima" c’erano già 23 alunni, tre di troppo.
Il preside ha dichiarato che nella classe del ragazzo, c’era già un ragazzo disabile, per cui non era possibile aggiungere altri alunni. Il bambino ha vissuto questo accaduto come un trauma vero e proprio, poiché si è sentito rifiutato da parte dell’insegnante.
La madre non si è fatta prendere dalla paura e così neanche il padre. Il giorno dopo si sono presentati, infatti, a scuola per parlare tranquillamente (per modo di dire) con il preside, ma lui non ha voluto dare spiegazioni e neanche scusarsi. La madre aveva pure già comprato i libri di testo al figlio.
Il padre del ragazzo ha sottolineato più e più volte che suo figlio è una vittima, e come tutti i ragazzi, i bambini e i coetanei ha diritto a studiare, come sancito sulla Costituzione Italiana.
Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è stata intervistata ed è dunque al corrente della vicenda, in merito alla quale cercherà di prendere provvedimenti il prima possibile, così che la cosa non si ripeta. Ma i genitori, giustamente, non sono per niente soddisfatti perché più passa il tempo più il figlio perderà giorni di scuola.
Per noi il rientro a scuola è stato abbastanza traumatico, ma per questo ragazzo ancora di più. Il primo giorno della prima media è stato cacciato dalla scuola: io avrei pianto a dirotto, non so voi. Avete mai vissuto niente di simile? Ad ogni modo, buon proseguimento a tutti e forza e coraggio. Ce la possiamo fare!