
Un esame falso e una malattia inventata ed ecco che l’insegnante può stare a casa più giorni del solito: almeno questo è il sospetto che è nato dai controlli di quanti (e sono tanti!) si avvalgono della legge 104.
Per la serie Guinness World Record, una scuola di Menfi, in provincia di Agrigento, si è aggiudicata un primato assoluto: in 70, tra insegnanti e bidelli, su 170 hanno dichiarato malattie o parenti disabili e hanno così ottenuto permessi di assenza dal lavoro speciali. Più del 40% del personale della Santi Bivona, questo il titolo dell’Istituto in questione, si è avvalso della legge 104, per cui un malato o un parente di un infermo ha diritto mensilmente a tre giorni di ferie aggiuntivi per facilitare le cure.
La preside Teresa Guazzelli ha consegnato alla Provincia le certificazioni dei dipendenti, senza poter naturalmente servirsi della facoltà di indagine. Il sospetto però è sorto inattaccabile, soprattutto in seguito alle vicende recenti che hanno visto una ventina di persone della provincia sicula essere arrestate con l’accusa di falsa invalidità. Non sono rari i casi di esami medici completamente falsificati per far apparire serie malattie; i controlli, tuttavia, si stanno intensificando e tante persone potrebbero dover risponderne.
Il ricorso alla legge 104 fa gola a molti e i tanti disonesti che popolano questo Paese, senza particolare differenza in base alla regione di provenienza, non si sottraggono all’opportunità. E i motivi sono più che sufficienti per chi è sempre in prima linea quando si tratta di vivere da parassita sulle spalle dello Stato: innanzitutto tre giorni di ferie in più al mese, trentasei all’anno, non sono un’inezia; in secondo luogo, nel caso dei lavoratori scolastici, i beneficiari della legge 104 possono contare, a scapito d’altri, di essere mantenuti in istituti vicini alla propria residenza ed evitare così grandi spostamenti; in ultimo, in alcuni casi sono previsti anche benefici economici. Occasione ghiotta e scarso senso civico ed è così che, da Nord a Sud del “Bel Paese”, tanti ne approfittano. E i cittadini tutti ci rimettono.
Adesso chiediamo a voi: cosa ne pensate di questo problema che, insieme a tanti altri, colpisce il nostro Paese ovunque e in ogni settore? Avete prof che hanno fatto una cosa simile? Commentate o scrivete a infostudenti@scuolazoo.it e nei commenti qui sotto!
Riccardo Gemma