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Maturità 2015: restano i commissari esterni

27 ottobre 2014

È ancora giallo sulla composizione della commissione di Maturità 2015. In seguito alle  dichiarazioni del ministro Giannini e all'approvazione della legge di stabilità da parte del Consiglio dei Ministri, negli ultimi giorni l'abolizione della commissione mista, nonostante la valanga di proteste, si profilava ormai come un dato di fatto.

La questione, però, si è riaperta giovedì, in occasione della visita di Renzi da Napolitano per la convalida della nuova manovra economica. Come anticipato dal Sole24Ore, il testo della famigerata Legge di stabilità 2015 (ancora non disponibile in una versione definitiva) non sarebbe quello diffuso dai mass media alcuni giorni fa: nel documento bollinato dalla Ragioneria di Stato per essere inviato al Quirinale sarebbe stata omessa la norma relativa agli esami di maturità con commissari tutti interni ad eccezione del presidente. Norma che, nella prima versione del testo, aveva portato a prevedere un risparmio di spesa di ben 147 milioni di euro.

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Dunque, che cosa cambierà nella modalità dell'esame di maturità? Nulla. "Si rimarrà alle norme attuali", afferma la Giannini. "Ci scusiamo per l'equivoco dei giorni scorsi: la maturità non necessariamente verrà rivoluzionata. Abbiamo discusso l'argomento nel momento sbagliato: non era quella la sede adatta, si trattava solo di proposte". A questo punto non resta che capire quando il Ministro ritornerà sull'argomento. In base alle indiscrezioni del Sole24Ore (che molto probabilmente il testo del disegno di legge l'ha letto), in calce al documento si sottolinea che "la modifica alle commissioni di maturità (con commissari tutti interni) potrebbe essere riproposta in sede di attuazione della Buona Scuola".

Del resto, il tempo passa, ma la spending review continua ad incombere e non c'è troppo tempo da perdere in chiacchiere: risposte definitive si avranno solamente tra qualche giorno, quando si concluderà la trattativa in corso con Bruxelles dopo la lettera inviata a Renzi dalla Commissione Europea con la notifica delle violazioni accertate nella legge di stabilità dall’esecutivo Ue rispetto agli obiettivi previsti dal Patto di Stabilità e crescita.

Federica Cresto di Infostudenti

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