Anche quest'anno siamo ormai a dicembre: c'è chi si corre a comprare gli ultimi regali, chi scrive letterine a Babbo Natale e chi si prepara a salutare mesi e mesi di dieta a base di yogurt e barrette di soia sperando di riuscire nella (vana) impresa di digerire il micidiale cenone. Poi, naturalmente, c'è chi continua a lambiccarsi su come andrà a finire il giallo della commissione #Maturità2015 e chi inizia a rendersi conto che, nonostante siano passati 3 mesi, non ha ancora fatto nulla per aiutare il miracolo a concretizzare la conquista del tanto agognato 60. Ma quali sono (o dovrebbero essere) i buoni propositi dei maturandi per l'anno venturo?
1. Leggere, leggere, leggere. Articoli di giornale, saggi di politica, romanzi in lingua, riviste dal parrucchiere, non importa. Sì, ben accetti anche i manga e i fumetti. Leggete tutto quello che vi capiterà sotto mano: se proprio non avete il pallino per la crescita della cultura personale, fareste meglio a ricordarvi che alla prima prova, nonostante tutti i toto-tema che impazziranno su internet, sarà in gioco l'imponderabile: una buona preparazione potrà evitarvi la classica "arrampicata sugli specchi" in brutto stile e vi risparmierà di gran lunga la trasformazione dei temi in classe in sinistre copie dei dipinti sul massacro del Sand Creek.
2. Preparare la tesina. Anche se il momento dell'esame vi sembra così meravigliosamente lontano, iniziate a preparare la tesina con il dovuto anticipo, in modo da poter eventualmente chiedere aiuto ai professori. Scegliete un argomento: un lavoro autonomo sarà sicuramente più apprezzato.
3. Non temere la terza prova. Non troppo, almeno. E' vero che spesso i quesiti a risposta aperta vertono su argomenti facilmente riassumibili come la trattazione sintetica delle Sacre Scritture o la nascita dell'universo, ma i professori tendono ad essere più comprensivi che non nel resto dell'anno. Ciò non significa, però, che la patente da fannullone cronico vi permetterà di conseguire la sufficienza.
4. Maturando, stai sereno. Studia, disperati, fatti venire delle crisi isteriche. E' normale. Ma senza esagerare. In fondo, appena passata, la maturità è sempre stata sfruttata da generazioni di studenti come simpatico e vago ricordo da disseppellire nelle rimpatriate tra compagni o da narrare ai posteri.
5. Niente panico sui commissari. Ok, a nessuno è ancora dato sapere se saranno tutti interni, tutti esterni, fifty-fifty o come diamine sarà composta questa benedetta commissione di maturità. Ricordati però che non sei di fronte a un plotone d'esecuzione e nessuno aspetta con ansia il momento per esultare davanti alla vostra imminente disfatta (no, neanche i più odiosi dei commissari interni).
6. Più che per la maturità, preoccupati di ciò che vuoi fare dopo. Pensa se valga la pena trascorrere un anno all'estero o iniziare subito gli studi: a volte decisioni affrettate non rispondono agli obiettivi che vorremmo veramente raggiungere.
7. Ora, cose serie: chiediti quale sia davvero la qualità della vita che vuoi da grande. Se fare l'ingegnere o il medico potrà renderti più felice che non andare a pilotare aerei o potare le siepi del palazzo comunale. La maggior ricchezza non sempre paga in maggior felicità.
8. Liberati di tutti i pregiudizi e gli status symbol da cui sei circondato: non è il diploma a fare la differenza, non sarà una manciata di punti a cambiare la tua vita. Non è vero che con il classico devi per forza continuare gli studi e che con l'alberghiero sei obbligato a pelar patate e impastare pizza per il resto dei tuoi giorni.
9. Ricordati che la disperazione non porta da nessuna parte. Il voto di maturità è una mera soddisfazione personale e non verrà considerato assolutamente da nessuno, a meno che tu non abbia nel mirino il mitico 100&Lode, tanto bello quanto impossibile. O quasi (per maggiori info puoi leggere la nostra inchiesta).
10. Infine - e questa è la cosa più importante - ascolta tutti i consigli ma non seguirne nessuno. Prendi tutto il tempo necessario per pensare concretamente a cosa fare dopo il diploma. Ricorda che la scelta di come organizzarti non solo la maturità, ma l'intera vita non dipende dai pareri di genitori o compagni, professori o psicologi, ma sta solo e unicamente a te.