RISOLUZIONE TEMA DI ORDINE GENERALE
Traccia di Italiano svolta dai Tutor di Docsity

“Prendiamo i nostri libri in mano e le nostre penne”. Dissi “Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.”
La pace in ogni casa, in ogni strada, in ogni villaggio, in ogni nazione – questo è il mio sogno. L’istruzione per ogni bambino e bambina del mondo. Sedermi a scuola e leggere i libri insieme a tutte le mia amiche è un mio diritto.”
Malala Yousafzai è l’autrice del libro “Io sono Malala”, un racconto autobiografico illuminante, voluto e scritto da una sedicenne, pakistana. Le sue condizioni, a mio avviso, imprigionano e limitano fortemente il “suo” sogno. Prima dell’attentato al pullman di studentesse durante il quale venne colpita, curava un blog per la BBC, grazie al quale era riuscita a denunciare il regime dei talebani pakistani, contrario ai diritti delle donne. Questa vicenda traumatica, da quel momento, si è trasformata in un’arma attraverso cui poter diffondere e “conoscere” le iniquità di cui erano e sono vittime le donne. Nel suo racconto, Malala inizia un viaggio che la porterà a essere insignita del Premio Nobel per la pace, in quanto, rifiutando i meccanismi e le ideologie che sottendono al mondo in cui vive, ha deciso di mettere a rischio la propria vita pur di difendere i diritti, in primis, delle donne pakistane e universalmente di tutte le donne. Come lei disse nel suo discorso di premiazione, la sua storia “è la storia di molte ragazze”, lei è portavoce di tutte le ingiustizie che le donne subiscono per motivi religiosi, politici e culturali. Dal passo considerato, è evidente come il suo anelito è un mondo in cui l’istruzione femminile non sia un’utopia, non sia soltanto “un sogno”, ma una realtà tangibile e soprattutto “accettata”. Infatti la