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Metodo di Studio: tre trucchi per studiare svelto e bene

25 ottobre 2017

Metodo di Studio efficace: i trucchi

Sono davvero sempre le stesse le domande che gli studenti ci pongono e tra queste di sicuro una tra le più frequenti, e dalla maggiore insistenza, riguarda lo studio: come studiare velocemente, bene e senza troppi sforzi? Qual è un metodo di studio efficace per le superiori o le medie? A lungo si è pensato che dedicare allo studio un gran numero di ore, in lunghe sessioni non-stop su uno stesso argomento, magari pochi giorni prima della verifica, fosse il metodo di studio migliore. E invece a quanto pare, dagli studi relativi al funzionamento del cervello e delle capacità di apprendimento, la "secchiata" non sarebbe affatto la soluzione ai vostri problemi. In primis perché quando si sforza a lungo il cervello spende la maggior parte delle sue energie nel tentativo - diremmo abbastanza disperato - di mantenere la concentrazione. Inoltre l'obiettivo non dovrebbe essere tanto quello di portare a casa un buon voto, o di passare l'esame o l'interrogazione, quanto piuttosto la memorizzazione duratura di alcuni concetti da padroneggiare per bene. Vediamo dunque quali sono i tre trucchi per lo studio che rivela Benedict Carey nel suo libro How We Learn: The Surprising Truth About When, Where and Why It Happens. Finalmente un metodo di studio veloce ed efficace! Foto: Pixabay

Trucchi Metodo di Studio: Cambiare posto

Per stimolare maggiormente il cervello, ed evitare che si atrofizzi per eccesso di comodità, è consigliato di cambiare spesso e volentieri il posto deputato allo studio. Il cambiamento può essere sia interno alla casa, passando cioè di stanza in stanza, sia esterno (biblioteche, bar, scuola, casa di amici e così via). Il cervello riceverà parecchi stimoli più, associati alle materie che andrete a memorizzare. Infatti anche i rumori di disturbo saranno utili, un po' come accade quando si vuole imparare una poesia sulla base di un ritmo e di una melodia: merito delle associazioni che il cervello fa tra concetti e stimoli visivi o sonori. [caption id="attachment_294321" align="alignnone" width="600"]cambiare_posto Foto: Pixabay[/caption]

Quando e come studiare

Come abbiamo detto, la "secchiata" è del tutto sconsigliata, in quanto il cervello, sovraeccitato, sarà costretto il giorno successivo a fare una sorta di reset di tutte le informazioni che ritiene inutili o non essenziali. Per far ciò non solo dovrete preferire sessioni di studio più brevi e dilazionate nel tempo, ma per fare capire alla vostra materia grigia che si tratta di nozioni importante dovrete ripeterle, preferibilmente a qualcuno, magari due volte se si tratta di elementi fondamentali come date o coniugazioni di verbi. In tutto potrebbe essere utile far passare più di qualche giorno tra la prima sessione di studio e quelle di ripasso. I classici schemi da preparare, invece, aiutano a creare le relazioni spaziali di cui abbiamo parlato prima. [caption id="attachment_294322" align="alignnone" width="600"]tempo Foto: Pixabay[/caption]

Metodo di studio efficace: dormire aiuta

L'attività preferita di ogni studente (e di moltissimi adulti) è anche particolarmente adatta allo studio. Dormire parecchio, pur senza strafare, è utilissimo, perché tutta la prima fase del ciclo di sonno è deputata proprio alla memorizzazione, mentre la seconda riguarda molto di più la matematica e in generale la logica. Dunque potrete scegliere quando andare a dormire - e di conseguenza quando svegliarvi - a seconda del tipo di esame o interrogazione che dovrete sostenere. Se il giorno dopo c’è un test di italiano è quindi consigliabile andare a letto presto, e fare un ultimo ripasso al mattino presto. Al contrario, nel caso di un compito di matematica meglio andare a letto un po’ più tardi, dopo avere ripassato. [caption id="attachment_294323" align="alignnone" width="600"]dormire Foto: Pixabay[/caption]
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