Chiamata diretta dei professori abolita dal MIUR: cosa cambia
Il nuovo
Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti si è insediato da poche settimane, ma è già arrivata la sua prima"mossa" con l'
eliminazione della chiamata diretta dei professori. Si trattava di una parte importante della
legge sulla Buona Scuola applicata dal Governo Renzi che ora viene cancellata: "L’eliminazione della chiamata diretta dei docenti era un preciso impegno di governo" spiega Bussetti. La legge 107 aveva stabilito infatti la
chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, ma ora, con l'accordo firmato il 26 giugno 2018, è stata completamente abolita, con bene placito di diverse sigle sindacali come la FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Gilda degli Insegnanti che puntano al
ritorno della titolarità sulla scuola degli insegnanti.
MIUR, abolita la chiamata diretta: cosa cambia per i professori
L'accordo che ha portato all'
abolizione della chiamata diretta dei professori è suddiviso in due parti: inizialmente si copriranno posti disponibili chiamando il personale che ha ottenuto la mobilità nell'ambito con precedenze previste dall'articolo 13 del Contratto Nazionale sulla Mobilità. In una seconda fase si passa alla copertura dei posti rimasti con il personale ancora a disposizione seguendo il punteggio di mobilità. Tutte le operazioni e i moduli da compilare si troveranno online e ci sarà un mese di tempo (dal 27 giugno al 27 luglio) per concludere le procedure. Finita questa fase verranno assegnate le sedi per il personale appena entrato in ruolo e, anche in questo caso, si seguirà il punteggio di graduatoria.
Cancellata la chiamata diretta dei prof: cosa cambia per gli studenti?
Con la famigerata
chiamata diretta dei professori cosa succedeva? In poche parole i
professori assunti ogni anno si potevano
candidare nella scuola di loro preferenza e il compito di decidere chi inserire nell'organico era nelle mani del
dirigente scolastico che doveva valutare le caratteristiche degli insegnanti e il loro curriculum. In molti però avevano considerato la chiamata diretta uno strumento troppo potente nelle mani di un preside solo che poteva
scegliere in modo discrezionale e non oggettivo chi volere in quel preciso istituto e chi no. Ora questo accordo è stato smantellato ma, concretamente, per i ragazzi cambia poco. A fare le spese di questa decisione saranno i professori che potrebbero quindi cambiare istituto e scuola per il prossimo anno accademico. D'altra parte i ragazzi potrebbero risentirne in quanto, se applicata con coerenza, la chiamata diretta poteva permettere ai dirigenti scolastici di scegliere dei professori più consoni ad una scuola piuttosto che ad un'altra, al fine di aiutare gli studenti.
Miur: abolita la chiamata diretta dei docenti, il comunicato ufficiale
Vediamo nel dettaglio cosa ha scritto il
MIUR per comunicare la decisione di
eliminare la chiamata diretta dei docenti del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti.
“Con l'accordo sindacale, siglato oggi presso gli Uffici del MIUR, già dal prossimo anno scolastico si elimina, così come preannunciato in questi giorni, l'istituto della cosiddetta chiamata diretta dei docenti. In attesa dell'intervento legislativo di definitiva abrogazione, che è mia intenzione proporre nel primo provvedimento utile, con l'accordo sindacale di oggi si dà attuazione a una precisa previsione del contratto del governo del cambiamento, sostituendo la chiamata diretta, connotata da eccessiva discrezionalità e da profili di inefficienza, con criteri trasparenti e obiettivi di mobilità ed assegnazione dei docenti dagli uffici territoriali agli istituti scolastici”.
(Fonte immagini Pixabay)