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Annegato con la pagella in tasca: la triste storia di un bambino migrante

20 gennaio 2019

Ragazzo migrante annega nel Mediterraneo: la pagella in tasca era la sua speranza

Si è abituati ad odiare la scuola, a voler scappare il prima possibile dalle mura troppo strette della classe ma, per alcuni ragazzi come voi, una pagella è tutto ciò a cui aggrapparsi: è una speranza per un futuro migliore. La pagella, per un ragazzo migrante, annegato nel nubifragio del 18 aprile 2015, era tutto ciò che aveva: forse per raccontare se stesso a qualcuno che non avrebbe altro modo di conoscerlo, forse per dimostrare ciò che valeva e il motivo per cui era scappato dal suo paese d'origine. È questa la storia triste di cui noi di ScuolaZoo vogliamo parlarvi oggi, così da riflettere su quanto dei voti, seppur oggetto di dispiaceri, sudori e lacrime, siano a volte un appiglio per un futuro migliore, purtroppo andato tragicamente perduto in mare, insieme a tante, forse troppe, altre vite spezzate. Qui trovate temi svolti sull'immigrazione per la scuola:

Annega con la sua pagella in tasca: la storia

I fatti di cui parliamo risalgono al 2015, quando una barca proveniente dal Mali si imbatte in un nubifragio e non riesce ad uscirne. Numerose persone perdono la vita in mare e, tra queste, un quattordicenne, uno come tanti di voi. Nel momento in cui sono stati ritrovati i corpi, è stato impossibile identificarne alcuni e questo ragazzo, sprovvisto di documenti, custodiva con sé una cosa molto particolare: la sua pagella scolastica. Questo pezzo di carta è stato trovato cucito nella tasca del suo giubbotto, quasi a dimostrare quanto valesse per lui e quanto fosse importante raggiungere terra senza averla persa. Le pagine di quella pagella adesso sono ormai smacchiate dall'acqua che, insieme all'inchiostro, ha portato via anche la vita di questo ragazzo, ma la sua storia è rimasta e noi, in qualche modo, possiamo trarne qualcosa di importante.

Pagella: motivo di disperazione o speranza?

Spesso ci si è trovati davanti al fatto che un voto, una sufficienza, ci abbia fatto penare più del dovuto. Quante volte si litiga per una pagella? A scuola, con i prof che non vogliono assolutamente alzarci quel 5 o a casa, con i genitori che vorrebbero sempre di più da noi. Il giorno della consegna delle pagelle è sempre un dolce-amaro nella vita degli studenti perché sanno che in quelle due facciate c'è il lavoro e la fatica di un intero anno. Per alcuni, come il ragazzo annegato nel Mediterraneo, una pagella può essere una carta di presentazione: i voti e le materie studiate potevano forse rappresentare le sue qualità e, portandola con sé, avrebbe dimostrato che possedeva le capacità di poter fare alcune cose e di averne studiate altre. Per un ragazzo che scappa da una terra devastata, anche dei voti possono rappresentare il sogno di una vita migliore. Forse, se osserviamo la cosa da questo punto di vista, possiamo anche noi imparare qualcosa: il tempo trascorso tra i banchi di scuola e le pagine studiate, anche se con fatica, fanno di noi quello che siamo. Se siamo fatti in un certo modo, è anche grazie ai voti, belli o brutti, che ci insegano ad andare avanti, a rialzarci, dare il meglio di noi così da costruire un futuro così come lo sogniamo. (Credits copertina: ebay.it; Credits foto: unsplash)
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