Il quiz per scoprire quanto sei preparato
[wp_quiz id="349685"]Le risposte al quiz
- Cosa significa “Olocausto”? Trova la risposta sbagliata. La risposta sbagliata è "Nazismo", ovviamente, visto che Olocausto indica lo sterminio da parte dei nazisti a danno degli ebrei. Il significato della parola è "bruciato internamente" e nell'antichità indicava una forma di sacrificio, comune nella religione greca e in quella ebraica, in cui la vittima veniva interamente bruciata.
- Cosa significa "Shoah"? La risposta corretta è la D, "Catastrofe" o "tempesta devastante", termine ebraico che si trova nella Bibbia e che indica appunto lo sterminio del popolo ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale.
- Trova la risposta sbagliata. Con le leggi di Norimberga, promulgate nel 1935, Adolf Hitler: la risposta giusta è la A. Con le leggi di Norimberga, infatti, si iniziò a emarginare gli ebrei, escludendoli dagli incarichi pubblici, discriminandoli ufficialmente e proibendo loro di sposarsi con persone ariane. Questo fu il primo dei provvedimenti che culmineranno nella soluzione finale alla questione ebraica, con l'istituzione dei campi di concentramento, avviata nei primi anni '40.
- In quale anno è avvenuto lo sbarco sulla Luna? La risposta esatta è la B, 1969.
- Qual era il nome della missione Nasa? Il nome della missione era Apollo 11, quindi la risposta corretta è la A.
- Chi fu il primo astronauta a scendere dal modulo lunare (LEM)? La risposta giusta è la A, Neil Armstrong. Louis Armstrong, invece, è un famoso jazzista, mentre Lance Armstrong un ciclista.
- I vaccini possono causare l’autismo. La risposta è "falso". La correlazione tra vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) e insorgenza dell’autismo è stata ormai definitivamente sconfessata anche dalla stessa rivista scientifica Lancet, che aveva contributo a creare questo falso allarme dopo aver pubblicato nel 1998 un articolo dell’ex-medico Andrew Wakefield che metteva in relazione l’autismo con il vaccino MPR. Anni di ricerca, condotta successivamente per verificare i risultati di quel singolo articolo, affermano che ad oggi non vi è alcuna prova scientifica della correlazione tra autismo e vaccinazioni. Al contrario, diversi studi recenti stanno rivelando che le basi dell’autismo si originano probabilmente nel grembo materno durante lo sviluppo del sistema nervoso del bambino, e che vi sono assetti genetici che possono predisporre alla malattia a cui concorrono anche cause ambientali, non sempre note. Le diagnosi però in genere non vengono fatte prima dei 18-24 mesi di età, proprio quando ai bambini vengono somministrate diverse vaccinazioni: questo può portare a pensare che ci possa essere una relazione, ma la comunità scientifica ha dimostrato che non vi è nessun nesso. Il caso, da questo punto di vista, può considerarsi davvero chiuso. Rimane valida, invece, l’osservazione relativa ai seri rischi del morbillo: si tratta di una malattia con un decorso che può essere anche grave.
- La maggior parte delle malattie prevenibili con le vaccinazioni sono scomparse o quasi. È inutile vaccinarsi. La risposta giusta è "falso". Alla fine degli anni Settanta è stato possibile sconfiggere una delle più terribili minacce per i bambini e per i loro genitori come il vaiolo, solo grazie alla disponibilità e all’uso esteso delle vaccinazioni. Ai giorni nostri, continuare a vaccinare contro la difterite o la poliomielite (malattie praticamente scomparse, in Italia, per effetto delle campagne vaccinali di massa) non è superfluo, perché alcune di esse sono ancora presenti in numerosi paesi - alcuni dei quali anche molto vicini - e potrebbero essere reintrodotte in Italia, colpendo le persone non vaccinate. Si tratta degli effetti della globalizzazione: i confini del mondo non sono più così netti, le persone viaggiano per lavoro o per piacere molto più spesso di un tempo, anche lo spostamento delle merci da paese a paese è stato semplificato. Tutto questo comporta il ritorno di malattie che in Italia non esisterebbero più, come la tubercolosi, oppure l’introduzione di malattie che non sono mai state presenti in Italia.
- Alcuni bambini devono essere vaccinati già alla nascita. La risposta corretta è "vero". Ad esempio, i figli di madri infettate da virus dell’epatite B (HBV) ricevono il relativo vaccino già alla nascita, per minimizzare i rischi di un’infezione cronica da HBV che nel tempo potrebbe esporli al rischio di un tumore al fegato. Questa osservazione contribuisce a rispondere ai dubbi di quanti temono che vengano vaccinati bambini troppo piccoli, e che il loro sistema immunitario sia troppo debole per sostenere le sollecitazioni delle vaccinazioni. In realtà questa scelta non comporta rischi per il bambino, anche quando si tratta delle vaccinazioni somministrate nei primi mesi di vita. Le somministrazioni multiple di vaccini al bambino non indeboliscono il sistema immunitario ma, al contrario, lo rinforzano, così che sia pronto a difenderlo dalle malattie più gravi e aggressive. A questo proposito sono due le considerazioni da fare. Anzitutto, molto spesso si tende a sottovalutare le capacità del sistema immunitario dei bambini, che in realtà già a pochi mesi dalla nascita è in grado di generare un vasto apparato di risposte protettive e rispondere così adeguatamente allo stimolo dei vaccini. Inoltre, non tutti sono a conoscenza dei progressi compiuti negli ultimi anni, grazie ai quali è possibile produrre vaccini efficaci e allo stesso tempi più “leggeri” rispetto a quelli di vecchia generazione, ovvero dotati di un ridotto carico immunologico.