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Come valorizzare il proprio talento

24 dicembre 2024

L’arte di “vendere” se stessi o “self-marketing”

Eccoci qui, pronti per parlare di una delle competenze più importanti (e, oserei dire, affascinanti) che puoi sviluppare dopo il diploma: il self-marketing. Quello che ti proponiamo è  qualche dritta per diventare un po’ più bravo nel vendere te stesso o meglio, nel comunicare il tuo valore professionale in modo efficace. Il self-marketing è “un’arte delicata” che consiste nel trovare il giusto equilibrio tra valorizzare i tuoi punti di forza e non sembrare un narcisista che si crede il prossimo Elon Musk. Detto questo, vai avanti a leggere perché ti spiegheremo come provare a valorizzarti senza sembrare troppo pieno di te!

 

1. Cos’è il self-marketing?

Ok, facciamo chiarezza. Il self-marketing non è un concetto da guru del business o da magnati della Silicon Valley. È la tua capacità di comunicare efficacemente il tuo valore agli altri, che si tratti di un colloquio di lavoro, di un'opportunità di stage o anche di una presentazione di fronte alla tua classe universitaria. La buona notizia? Tutti possono impararlo, anche chi ha appena finito il liceo o la scuola superiore e si trova catapultato nel mondo del lavoro, dove l’impressione che fai conta più di quanto immagini. Il self-marketing non significa semplicemente parlare di sé in modo esagerato. Al contrario, è sapere come raccontare la propria storia in modo che gli altri la sentano interessante, credibile e, soprattutto, rilevante per il contesto in cui ti trovi. Ti assicuro che, senza una strategia di comunicazione solida, anche il più brillante dei talenti può passare inosservato. Perché? Perché nel mondo di oggi, la concorrenza è feroce e i recruiters non hanno tempo di cercare tra le righe dei tuoi CV per scoprire che sei un genio.

 

2. Come evitare di sembrare un egoista senza freni?

Prima regola: non essere un narcisista. Ok, tutti amano sentirsi dire quanto sono bravi, ma la verità è che un’autopromozione troppo spinta rischia di fare il contrario di quanto speri: allontanare chi ti ascolta. La linea sottile tra mostrare sicurezza e sembrare presuntuosi è difficile da percorrere, ma non è impossibile. La buona notizia? Ti aiuto noi a trovare il giusto tono!

 

2.1 Focalizzati sui risultati concreti

Quando racconti le tue esperienze o abilità, evita la frase tipica da "self-help": “Sono un leader naturale” o “Mi adatto a qualsiasi situazione”. Lo so, suona molto da curriculum, ma lascia perdere queste frasi generiche e non misurabili. Cosa fare invece? Parla di risultati tangibili, di come hai contribuito a raggiungere un obiettivo, di quali skills hai messo in campo e, soprattutto, di come queste possano essere utili in un contesto professionale. Per esempio, invece di dire "Sono bravo in team", potresti dire: “Durante il progetto di gruppo a scuola, ho coordinato il lavoro di cinque persone, organizzando il flusso di comunicazione che ci ha permesso di consegnare il progetto con una settimana di anticipo”. Chiaro, conciso e, soprattutto, credibile.

 

2.2 Non raccontare tutto il tuo repertorio

Un altro errore comune è quello di voler far vedere tutto il tuo repertorio di abilità e successi, come se ogni piccolo traguardo debba essere sbandierato. Ecco la verità: non tutte le esperienze sono rilevanti in ogni situazione. La chiave del self-marketing è adattare il tuo messaggio alla persona con cui stai parlando, evidenziando le tue qualità che meglio rispondono alle esigenze del momento. Se sei in un colloquio per una posizione di marketing, non è il momento di raccontare in dettaglio della tua passione per la pasticceria, anche se è super interessante!

 

2.3 Essere autentici è sempre un vantaggio

Devi essere te stesso, ma non nel senso che puoi presentarti a un colloquio con i capelli arruffati, i pantaloni stropicciati e dire "Sono così naturale". No, no. Essere autentici significa comunicare chi sei davvero: le tue passioni, le tue motivazioni, le sfide che hai affrontato e come queste ti hanno fatto crescere. La gente è attratta dalla sincerità, non dalla perfezione.

 

3. Come costruire una narrazione professionale che ti faccia emergere

Adesso parliamo di un concetto cruciale: la narrazione professionale. Se pensi che la narrazione sia solo per i romanzi, ti sbagli. Nel mondo del lavoro, anche tu sei un narratore e il modo in cui racconti la tua storia può fare la differenza. Immagina di essere un libro da leggere. Come faresti a farti notare in mezzo a tanti altri?

 

3.1 Crea un filo conduttore nelle tue esperienze

Ogni esperienza che hai fatto, che si tratti di un lavoro estivo, di un corso extra o di un progetto universitario, può far parte di una narrazione più grande. Il trucco è individuare un filo conduttore: un tema che collega le tue esperienze. Forse il filo conduttore è la tua passione per la risoluzione dei problemi, che si riflette in ogni lavoro che hai fatto, o magari è il tuo spirito di iniziativa che ti ha spinto a cercare sempre nuovi stimoli. Definisci il tuo storytelling: qual è la tua storia? Cosa ti ha spinto ad intraprendere il percorso che hai scelto? E cosa ti differenzia dagli altri?

 

3.2 Costruisci il tuo elevator pitch

Immagina di essere in un ascensore con un potenziale datore di lavoro. Hai solo 30 secondi per convincerlo che sei la persona giusta per lui. Questo è il concetto dell'elevator pitch: una breve e incisiva presentazione di te stesso. Il trucco è quello di non fare un elenco di qualifiche, ma concentrarti su ciò che ti rende unico, ciò che ti appassiona, i tuoi punti di forza e i risultati che hai ottenuto. Esempio di elevator pitch per un giovane neodiplomato: "Ciao, sono Andrea e ho appena completato il mio diploma in Grafica. Durante il mio percorso ho lavorato come freelance per diversi progetti di branding, dove ho creato loghi che sono stati utilizzati in campagne locali. Mi piace risolvere i problemi visivi delle aziende e credo che il design sia uno strumento potente per raccontare storie. Sono molto entusiasta di unirmi a un team creativo dove posso continuare a crescere e mettere in pratica la mia passione."

 

3.3 Mostra interesse per gli altri

Il self-marketing non è solo parlare di sé. Devi anche ascoltare. Quando parli con un recruiter o con un potenziale datore di lavoro, fai domande e dimostra interesse per quello che fanno. Mostrare curiosità per l'azienda o per il settore in cui vuoi entrare è un altro modo per farti notare: non sei solo lì per venderti, ma anche per mostrare di voler imparare e crescere professionalmente.

 

4. Self-marketing: pronto a lanciarti nel mondo del lavoro?

Sei pronto per entrare nel mercato del lavoro e farlo con il piede giusto? Ecco un piccolo spoiler: il self-marketing è un allenamento continuo. Più pratichi, più diventi bravo. E se pensi che non sia facile, hai ragione: non lo è, però, con il giusto approccio e qualche accorgimento, puoi costruire una narrativa professionale convincente, che ti aiuti a emergere in un mercato competitivo e in continua evoluzione.

 

5. BuddyJob è qui per aiutarti

Se stai cercando di perfezionare il tuo self-marketing o se hai bisogno di qualche consiglio per affrontare i colloqui o migliorare il tuo CV, BuddyJob è qui per aiutarti. Offriamo consulenze gratuite con esperti, che ti guideranno passo dopo passo nella costruzione di una strategia di marketing personale efficace. Inoltre, il nostro simulatore di colloqui è uno strumento incredibile che ti permette di allenarti con situazioni reali, per affrontare ogni incontro con sicurezza e competenza. Se ti interessa sapere meglio come funziona ti consigliamo di guardarti il nostro video in cui spieghiamo tutto in pochi minuti!  In conclusione, ricorda: sei il tuo miglior investimento. Impara a raccontare la tua storia, valorizzando le tue esperienze e il tuo potenziale. Con il giusto approccio, sarai tu a decidere dove ti porterà il tuo futuro professionale! Pronto per iniziare? La tua carriera ti aspetta!

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