L’Orientamento che va oltre il “cosa fare”
Quando si parla di orientamento, la maggior parte delle persone pensa subito a un percorso fatto di consigli pratici: quale università scegliere, quale facoltà ha il miglior mercato del lavoro, come scrivere un CV perfetto. Eppure, esiste una dimensione che troppo spesso viene trascurata, ma che è altrettanto cruciale per chi si affaccia al mondo del lavoro: la consapevolezza delle disuguaglianze sociali, economiche e di genere. Perché, diciamolo chiaramente, il mondo non è tutto rosa e fiori. E mentre l’orientamento si concentra molto sul “cosa fare”, dovrebbe prestare molta più attenzione anche al “come fare” quando le condizioni di partenza non sono tutte uguali. Se pensi che il semplice fatto di scegliere un percorso di studi o professionale sia tutto ciò che conta per costruire la tua carriera, è il momento di fare un passo indietro. Le difficoltà che alcune categorie di studenti, come le minoranze etniche, le persone con disabilità, le donne in determinati settori o chiunque abbia condizioni sociali ed economiche più svantaggiate, possono incontrare nel mondo del lavoro sono reali e devono essere riconosciute. Se non si affrontano queste sfide con consapevolezza, rischiano di diventare ostacoli insormontabili nel percorso professionale e nella crescita personale. Per questo, un orientamento efficace non riguarda solo il dire ai ragazzi “Scegli questa facoltà, sarà facile e ti troverai un lavoro”; deve, piuttosto, preparare gli studenti ad affrontare un mercato del lavoro che non è sempre giusto, equo o privo di ostacoli. e deve anche fornire gli strumenti per navigare tra le difficoltà che derivano da queste disuguaglianze, affrontandole con consapevolezza, resilienza e intelligenza emotiva.
Le disuguaglianze sociali e lavorative: un mondo che non è sempre equo
Partiamo dal presupposto che nessuno nasce con la stessa opportunità di successo. Le disuguaglianze sociali ed economiche sono una realtà difficile da ignorare. Alcuni studenti, a causa del loro background sociale, etnico o economico, si trovano ad affrontare delle sfide più grandi rispetto ad altri e mentre il mondo del lavoro si presenta sempre più competitivo, la disparità di partenza non è solo una questione di “sfortuna”, ma qualcosa che va oltre la volontà di ogni singolo individuo. Per esempio, uno studente proveniente da una famiglia con minori risorse economiche può trovarsi a dover scegliere un percorso di studi in base alla disponibilità economica piuttosto che alle proprie inclinazioni, mentre uno che ha il sostegno di una famiglia con risorse economiche potrebbe sentirsi più libero di seguire le proprie passioni, anche a costo di affrontare un percorso più lungo e incerto. Poi ci sono le disuguaglianze legate al genere. Le donne, ad esempio, incontrano ancora difficoltà importanti in alcuni settori, come la tecnologia, l'ingegneria e la finanza, dove la presenza femminile è ancora significativamente inferiore rispetto a quella maschile. Non parliamo solo della difficoltà di entrare in questi settori, ma anche dei pregiudizi e delle barriere culturali che persistono e che rendono difficile non solo l'ingresso, ma anche la permanenza e la crescita professionale. Infine, non possiamo dimenticare le disuguaglianze legate alla disabilità. Nonostante i progressi negli ultimi decenni, le persone con disabilità, sia fisiche che psichiche, incontrano ancora enormi difficoltà nell'accesso al mercato del lavoro. Le barriere architettoniche, la mancanza di adattamenti nei luoghi di lavoro e il pregiudizio nei confronti delle loro capacità sono solo alcune delle difficoltà quotidiane che devono affrontare. Tutti questi sono temi che, se non trattati, possono diventare enormi ostacoli per il futuro di uno studente. Ecco perché l’orientamento deve affrontare queste questioni con serietà, dando agli studenti gli strumenti per riconoscere e affrontare le disuguaglianze sociali e lavorative e per navigare un mercato che non è sempre equo.
Come riconoscere e gestire le disuguaglianze lavorative?
Il primo passo per affrontare qualsiasi disuguaglianza è la consapevolezza. Essere consapevoli che esistono delle barriere strutturali nel mondo del lavoro e che alcune categorie di persone hanno più difficoltà ad affermarsi di altre, è il punto di partenza. Non si tratta di un "gioco" di chi è più bravo o più capace, ma di un percorso in cui alcuni partono già con un vantaggio e altri devono faticare di più per arrivare alla stessa meta. Un orientamento efficace deve anche insegnare come affrontare queste difficoltà e come sviluppare una mentalità resiliente. Se una persona si trova a dover affrontare ostacoli legati alla propria identità sociale, etnica o di genere, non deve sentirsi impotente, ma deve imparare a reagire, a trovare soluzioni alternative, a sfruttare le proprie forze e a cercare alleanze e opportunità. Qui entrano in gioco la mentorship e il networking, che possono fare una differenza enorme. Trovare un mentore che ti aiuti a superare le difficoltà e che ti fornisca consigli pratici su come affrontare il mondo del lavoro che potrebbe non essere immediatamente accogliente è fondamentale.
Affrontare le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro
Le disuguaglianze di genere nel lavoro sono tra le più complesse da gestire. Nonostante siano stati fatti dei progressi significativi negli ultimi decenni, le donne continuano a essere sottorappresentate in molti settori, in particolare nelle posizioni dirigenziali. Le donne spesso devono affrontare il gender gap salariale, la discriminazione sul posto di lavoro e il pregiudizio di competenza. La questione è ancora più complessa in settori come la tecnologia, dove le donne sono fortemente sottorappresentate. Eppure, ci sono molte opportunità in questi settori per chi è disposto a fare fatica per abbattere le barriere. L’orientamento dovrebbe quindi anche fornire strumenti per affrontare le discriminazioni di genere e aiutare le donne a sentirsi empowered nelle loro scelte professionali. Inoltre, non si può dimenticare che le disuguaglianze di genere non riguardano solo il mondo del lavoro, ma anche la vita personale. Le ragazze e le donne in genere sono ancora più frequentemente chiamate a conciliare carriera e famiglia, con la sensazione di doversi sacrificare più degli uomini in alcuni casi. L’orientamento dovrebbe affrontare anche questi temi, per garantire che le giovani donne non si sentano mai costrette a scegliere tra il lavoro e la vita privata.
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