Scuola, poteri disciplinari ai Presidi: i confederati dicono "no"
La
scuola è chiusa in questi mesi, ma dietro a quelle porte "sigillate" si decide il futuro degli
studenti, dei
professori e anche dei
presidi! Eh già, anche coloro che sembravano immuni da qualsiasi tipo di "contatto" umano, i
presidi, sono finiti nell'occhio del ciclone e in queste ore si
sta discutendo in merito ai poteri disciplinari dei presidi, argomento da sempre molto caldo e molto controverso. I
sindacati hanno avanzato nuove proposte in merito alla
potestà del preside: dopo aver "tolto" dal potere del preside la chiamata diretta e il bonus premiale, oggi si chiede di spostare la
fonte delle sanzioni dal Preside all'Ufficio Scolastico Regionale.
Poteri disciplinari del Preside: cosa sono le fonti delle sanzioni
Ma cerchiamo di capire meglio le richieste dei
sindacati in merito alle
funzioni e ai poteri disciplinari dei presidi scolastici che, secondo loro, dovrebbero essere ulteriormente limitati. Dal 2009, i dirigenti scolastici, hanno la possibilità di
sospendere dal servizio e dallo stipendio un professore accusato di "Comportamenti non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione". Per tornare in ruolo, dopo 10 giorni di
sospensione decisa dal Preside, i professori devono essere riabilitati e i confederali vogliono cancellare questo passaggio.
L'Associazione Nazionale dei Presidi però non ci sta, e contrattacca sostenendo che questa decisione sia mirata solo a
depotenziare in modo pretestuoso i presidi, proibendogli di sanzionare chi si comporta in modo scorretto, e premiare chi invece è un docente migliore degli altri.
Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi si è rivolto così direttamente al
Ministro Bussetti chiedendo un incontro con il ministro e un intervento diretto per mantenere i poteri disciplinari dei dirigenti scolastici immutati. Intanto i
sindacati si muovono con cautela e invitano alla prudenza pur sostenendo che il clima di sospetto innescato nel 2009 con le decisioni del Ministro Brunetta devono essere superate.
Concorso per aspiranti presidi: 34mila tra i banchi di scuola
Così, in questo clima un po' agitato e pieno di tumulti, gli
aspiranti presidi di tutta Italia sono tornati tra i banchi questa mattina. Sono in
34mila gli aspiranti presidi che stanno affrontando in queste ore di
lunedì 23 luglio 2018 le famigerate 100 domande che prevedono risposte aperte, multiple e anche un test in lingua inglese. Subito dopo questa fase ci sarà l'orale e solo allora scopriremo chi, tra tutti questi accademici, è riuscito ad ottenere la carica di preside scolastico e, per allora, speriamo di sapere anche quali saranno i loro poteri disciplinari definitivi.
(Fonte immagini Pixabay)