Giovanni Vantaggiato, l'uomo che ha confessato di aver messo la bomba davanti l'istituto Morvillo-Falcone potrebbe aver avuto dei complici e forse addirittura un "committente" per compiere l'attentato lo scorso 19 maggio. Gli investigatori ritengono che Vantaggiato sia stato aiutato da almeno un'altra persona anche in seguito alla testimonianza di due persone che nella notte precedente all'attentato avrebbero visto spingere il bidone da un uomo "con caratteristiche somatiche diverse da quelle di Vantaggiato".
Nel decreto di fermo il procuratore Cataldo Motta e i pm Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza hanno scritto che "nel corso dell'interrogatorio" Vantaggiato "si è lasciato sfuggire l'uso del plurale con riferimento al trasporto e alla collocazione del bidone con l'ordigno esplosivo". In particolare i due testimoni di notte hanno "osservato una persona" diversa da Vantaggiato "che spingeva un bidone su ruote verso l'ingresso della scuola". Insomma resta il mistero, chi ha agito insieme a Vantaggiato? Resta anche il dubbio su quale possa essere il vero movente dell'attentato. "Ho fatto tutto da solo": è quanto ha ribadito questa mattina al suo legale in carcere Giovanni Vantaggiato". Durante l'interrogatorio in questura le domande erano state così pressanti che non aveva avuto modo di riflettere sulle conseguenze dell'attentato". Nell'interrogatorio di mercoledì scorso conclusosi con il fermo disposto dagli inquirenti, Giovanni Vantaggiato - reo confesso dell'attentato di Brindisi senza però indicarne il movente - ha assunto un atteggiamento "ai limiti dell'offesa all'intelligenza di chi lo interrogava, tendente evidentemente ad occultare il concorso di altri". Lo scrivono gli stessi magistrati della Dda di Lecce e della Procura di Brindisi nel decreto di fermo dell'imprenditore di Copertino (Lecce).