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Proteste degli studenti: "Vogliamo scuole sicure e più inclusive"

2 dicembre 2021

La scuola cade a pezzi, ma perché nessuno fa nulla? La protesta degli studenti

Sono passati poco più di tre mesi dal ritorno in classe, eppure, nonostante il lockdown, le scuole ci hanno accolto come sempre, con le loro strutture fragili e pericolose: dai soffitti che crollano ai topi in aula, fino alle finestre rotte e alle classi allegate.

Gli studenti e le studentesse, stufi del degrado scolastico, hanno deciso di scendere in piazza e di protestare a gran voce contro le istituzioni. E noi di ScuolaZoo non potevamo guardare senza fare niente, così siamo andati anche noi alla manifestazione di Milano per capire i motivi della protesta. Ecco cosa chiedono gli studenti italiani.

Manifestazioni studentesche a novembre 2021: sì a scuola sicura, inclusiva e senza voti

Ai nostri microfoni i ragazzi hanno fatto sapere di essere rimasti delusi dal rientro a scuola perché non hanno notato nessun miglioramento strutturale, logistico e didattico rispetto al 2020, ovvero prima della pandemia.


Al centro della protesta sono soprattutto i problemi legati all'edilizia. "C'è un crollo ogni giorno nelle scuole italiane!" dice indignato uno studente. "La scuola, che dovrebbe essere in mano degli studenti, è in realtà in possesso di persone che hanno fatto la scuola 40 anni fa ed è sbagliatissimo", conclude. Una studentessa, invece, ammette di aver partecipato alla manifestazione per dimostrare che in Italia è necessaria una riforma scolastica che parta direttamente da chi vive la scuola, ovvero da loro, dagli studenti.


Altri ragazzi ci hanno spiegato che la protesta è motivata dalla richiesta di investimenti per il diritto allo studio e per il benessere psicologico sia in termini di prevenzione che terapeutici. In via Broletto, infatti, durante la manifestazione un gruppo di ragazze ha indossato bandane sugli occhi e scotch sulle labbra per denunciare il disagio psicologico, spesso causato dal senso di isolamento e dalla mancanza di empatia dei professori.

 

"Altri problemi della scuola sono legati all'inclusione", commenta ai nostri microfoni una studentessa. "Dovrebbero esserci sportelli psicologici gratuiti per tutti e per tutte, eppure in molte scuole non sono presenti".
Dai ragazzi viene infine richiesto di poter partecipare attivamente alle scelte che riguardano il mondo scolastico. "La scuola italiana è indietro di 30 anni, infatti rispetto ad altre realtà europee è una tra quelle messe peggio".


Abbiamo infine chiesto agli studenti come dovrebbe essere secondo loro la scuola del futuro: "Con una didattica che possa darci la possibilità di sviluppare un pensiero critico e una valutazione che non ci faccia sentire sbagliati", ci dice una giovane studentessa. "Mi piacerebbe una scuola più sana, senza discriminazioni di nessun genere, dove i professori riescono a capire gli studenti", risponde invece un ragazzo. "Vorrei una realtà dove si possa studiare per quello che è il vero piacere dello studio", conclude. "Io vorrei un confronto più diretto con gli insegnanti e con le istituzioni", ci dice infine una studentessa.
Insomma, i ragazzi hanno il forte desiderio di creare un dialogo aperto e costruttivo con le istituzioni, ma perché nessuno li ascolta?

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