Esistono posti al mondo dov’è normale che ragazzi e ragazze vadano in scuole separate o dove non tutti ancora riescono a rispettare il diritto all'istruzione femminile. Uno di questi posti è l’Afghanistan.
In questi ultimi dieci giorni in numerose città di questo stato, che spesso avrete sentito nominare per le frequenti guerre, le scuole femminili sono state prese di mira e più di 300 studentesse e insegnanti sono state ricoverate in ospedali - quasi tutti nei dintorni della capitale Herat - per sintomi di avvelenamento.
I colpevoli? Molto probabewilmente sono dei fondamentalisti islamici ancora legati ai talebani che hanno sparso gas tossici presso le scuole. I talebani, infatti, quando assunsero il potere tra il 1996 e il 2001 avevano addirittura proibito alle ragazze di andare a scuola e non è difficile immaginare che anche questa volta siano stati dei loro sostenitori ad avere avuto l’idea di ostacolare tramite la violenza l’educazione femminile.
Per ora è stata aperta un’inchiesta, ma quello che passa per la testa a noi studenti, ed in particolare a noi studentesse italiane, è chiaro: com’è possibile che nel XXI secolo possano accadere ancora fatti simili? Com’è possibile questa differenza tra le nostre abitudini e quelle di popoli che non sono poi così lontani da noi?
Forse queste domande non avranno mai risposta, ma aspettando che queste ragazze ricevano la loro parte di giustizia, basterebbe leggere un libro come “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini. O ancora meglio, il libro “Io sono Malala” scritto dal Premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai, ragazza della nostra età che ha vissuto in prima persona le decisioni del governo talebano e che ha combattuto quasi a costo della propria vita per il diritto all’istruzione femminile che a quanto pare ancora oggi viene minacciato.
E voi cosa ne pensate di quanto è accaduto? Scrivetecelo nei commenti qui sotto!